IL COLLEGIO EPISCOPALE E IL SUO CAPO, IL PAPA
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica
880. Cristo istituì i Dodici «sotto la forma
di un collegio o di un gruppo stabile, del quale mise a capo Pietro, scelto di
mezzo a loro».400 «Come san Pietro e gli altri Apostoli
costituirono, per istituzione del Signore, un unico collegio apostolico,
similmente il Romano Pontefice, Successore di Pietro, e i Vescovi, successori
degli Apostoli, sono tra loro uniti».401
881. Del solo Simone, al quale diede il nome
di Pietro, il Signore ha fatto la pietra della sua Chiesa. A lui ne ha affidato
le chiavi;402 l'ha costituito pastore di tutto il gregge.403 «Ma
l'incarico di legare e di sciogliere, che è stato dato a Pietro, risulta essere
stato pure concesso al collegio degli Apostoli, unito col suo capo».404 Questo
ufficio pastorale di Pietro e degli altri Apostoli costituisce uno dei
fondamenti della Chiesa; è continuato dai Vescovi sotto il primato del Papa.
882. Il Papa, Vescovo di Roma e
Successore di san Pietro, «è il perpetuo e visibile principio e fondamento
dell'unità sia dei Vescovi sia della moltitudine dei fedeli».405 «Infatti
il Romano Pontefice, in virtù del suo ufficio di Vicario di Cristo e di Pastore
di tutta la Chiesa, ha sulla Chiesa la potestà piena, suprema e universale, che
può sempre esercitare liberamente».406
883. «Il Collegio o Corpo
dei Vescovi non ha autorità, se non lo si concepisce insieme con il
Romano Pontefice, [...] quale suo capo». Come tale, questo Collegio «è pure
soggetto di suprema e piena potestà su tutta la Chiesa: potestà che non può
essere esercitata se non con il consenso del Romano Pontefice».407