La
memoria di San Policarpo (+ 23 febbraio 167) nel Messale del 1962 si celebra il
26 gennaio, invece nei Messali del 1970-2002 è stata assegnata al giorno 23
febbraio, giorno del suo martirio. Il culto del santo in Occidente si era
diffuso, celebrato il 26 gennaio per un errore di omonimia con un tale
Policarpo di Nicea, di cui sono molto incerte le notizie. La Chiesa orientale
ha invece celebrato sempre san Policarpo di Smirne il 23 febbraio. San
Policarpo è stato discepolo dell’apostolo san Giovanni e vescovo di Smirne per
lunghi anni, nell’attuale Turchia. Il resoconto del suo martirio è il più
antico documento che testimonia il culto dei martiri. Si tratta di una lettera della Chiesa
di Dio che dimora a Smirne alla Chiesa di Dio che è a Filomelio e a tutte le
comunità della santa Chiesa cattolica di ogni luogo sul martirio del
vescovo Policarpo.
Colletta
del Messale del 1962:
Deus, qui nos beati
Polycarpi Martyris tui atque Pontificis annua solemnitate laetificas: concede
propitius; ut, cuius natalicia colimus, de eiusdem etiam protectione gaudeamus.
Colletta del Messale del 2002:
Deus, universae
creaturae, qui beatum Polycarpum episcopum in numerum martyrum dignatus es
aggregare, eius nobis intercessione concede, ut cum illo partem calicis Christi
capientes, per Spiritum Sanctum in vitam resurgamus aeternam.
“Dio di tutto il creato, che hai unito alla schiera di martiri il vescovo san Policarpo, per sua intercessione concedi anche a noi di partecipare con lui al calice della passione di Cristo per risorgere, nella potenza dello Spirito Santo, alla vita eterna” (Messale italiano del 2020).
L’espressione
“per Spiritum Sanctum” non si trova
nell’edizione tipica del Messale del 1970. Perciò la versione italiana del 1983
non l’ha ripresa, cosa che invece ha fatto la versione italiana del 2020.
Quest’ultima inoltre traduce l’invocazione a Dio “universae creaturae”
più fedelmente.
La colletta del Messale del 1962 è generica; si può applicare a qualsiasi vescovo martire: parla di un vescovo martire di cui si chiede la protezione. La colletta invece dei Messali del 1970-2002 fa riferimento puntuale al santo. Il testo è ispirato alla preghiera detta da Policarpo quando andava al martirio, preghiera che si legge nell’Ufficio delle letture della Liturgia delle ore: “… Dio […] io ti benedico perché mi hai stimato degno in questo giorno e in quest’ora di partecipare con tutti i martiri, al calice del tuo Cristo, per la risurrezione dell’anima e del corpo nella vita eterna, nell’incorruttibilità per mezzo dello Spirito Santo …” Si noti la menzione dello Spirito Santo, che è stata opportunamente introdotta nel testo dell’edizione tipica del Messale Romano del 2002.