Le due sorelle hanno due modi molto
diversi di incontrare Gesù. Marta mostra tutto il suo amore nell’ospitarlo. Da
lei il “fare”, l’attività è in primo piano, mentre Maria siede ai piedi di Gesù
e ascolta attentamente le sue parole. Le due sorelle sono state spesso
descritte come i due atteggiamenti opposti della vita attiva e della vita
contemplativa che però in realtà devono essere viste insieme, non a caso le due
sono sorelle. Questo è già evidente nei vangeli: Maria sarà tornata alla sua
vita quotidiana e Marta è ricordata per la sua fede nel Vangelo di Giovanni (Gv
11,19-27). Anche nel Vangelo di Luca non sembra esserci un’opposizione, perché
prima dell’incontro con Marta e Maria Luca descrive la parabola del buon
samaritano, il cui amore attivo per il prossimo è raccomandato come esempio da
imitare (Lc 10, 25.37). Entrambe le pericopi immediatamente successive indicano
che l’amore per Dio e l’amore per il prossimo vanno di pari passo. Dopo
l’intervento di Papa Francesco, la liturgia onora Marta, Maria e Lazzaro nello
stesso giorno (29 luglio). E sappiamo dalla vita quotidiana: più abbiamo
“Marta” in noi, cioè molte attività da svolgere, più abbiamo bisogno di
“momenti di Maria”.
Fonte: Marco Benini, “Percezione
del Cristo risorto nella sua parola. Coinvolgimento dei sensi esterni e
interni”, in Juan Riego (a cura di), Divina perceptio. Percezione ed
esperienza del mistero di Cristo nella liturgia (Biblioteca di Iniziazione
alla liturgia 11), EDUSC, Roma 2024, pp. 45-46.