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domenica 16 febbraio 2025

LA PRESIDENZA INVADENTE

 



 

Un presidente agisce in modo disturbante quando non rispetta nella sua natura profonda il rito in cui è chiamato a presiedere. Non è infatti il presidente che inventa il rito o ne determina il senso; il rito precede il presidente e gli assegna il compito proprio. La serietà di questa affermazione è connessa con il fatto che nel rito, nella forma pratica che gli è propria, la Chiesa viene disposta a “stare davanti a Dio” ed è associata dallo Spirito all’azione di Cristo nell’invocarlo e nel rendergli lode (cfr. SC 7). Perciò chi presiede un rito non ne è “padrone”, ma è chiamato a svolgere un servizio perché ciò accada. Il “soggetto regolatore” di questa pratica rituale è la Chiesa: essa discerne e trasmette -vero atto di tradizione ecclesiale - il modo di vivere nella forma rituale questa particolare relazione con Dio, in fedeltà alla rivelazione di Gesù Cristo. Oggi questo compito della Chiesa ha la sua manifestazione autorevole nei libri liturgici promulgati. Posiamo quindi ritenere che l’infrazione per eccesso o per difetto dell’ordine rituale previsto dalla Chiesa costituisca potenzialmente un elemento di disturbo perché interferisce sul modo proprio della Chiesa di “stare” davanti a Dio.

Fonte: Luigi Gerardi, “La presidenza invadente”, in Loris Della Pietra (a cura di), La liturgia manomessa (“Caro salutis cardo”. Contributi 39), Edizioni Liturgiche, Roma – Abbazia di Santa Giustina, Padova 2024, pp. 133-134.