Federico
Bortoli, La distribuzione della comunione
sulla mano. Profili storici, giuridici e pastorali, Edizioni Cantagalli,
Siena 2018 (Prefazione del card. Robert Sarah).
Ancora
non ho potuto avere in mano il libro, piuttosto voluminoso, che recentemente F.
Bortoli ha dedicato alla distribuzione della comunione sulla mano (ne parleremo
più avanti quando abbia letto l’opera). Ho potuto leggere invece la prefazione al libro scritta dal card. Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il
culto divino. Come di solito, il cardinale è giustamente molto attento a tutto
ciò che riguarda la “sacralità” e il “decoro” della celebrazione liturgica. Il
porporato però, come ha fatto in altre occasioni, propone che quanto prima la Chiesa
rifletta sulla concessione (indulto?) di ricevere la comunione sulla mano. Un
uso che egli giudica non consono con il rispetto che si merita l’Eucaristia e,
che tra l’altro, favorisce la dispersione delle particelle del pane eucaristico…
Il
card. Sarah ricorda che i veggenti di Fatima hanno ricevuto dall’angelo la
comunione in bocca: “l’angelo diede la santa Ostia a Lucia e il sangue del
calice a Giacinto e Francesco”. Si tratta probabilmente di uno sbaglio
tipografico (al posto di “Giacinto”, si dovrebbe leggere “Giacinta”). Sarebbe bello
poter commentare questo passaggio ed invitare a rivalutare la comunione al
calice per i fedeli, che il Vaticano II raccomanda come “quella partecipazione
più perfetta alla messa…” (SC 55).
Il
porporato considera la comunione in bocca come il “modo corretto di ricevere l’Eucaristia”.
Fino a prova contraria, i due modi (in mano o in bocca) sono corretti. Senza
accorgersene, il cardinale contraddice se stesso che poco prima afferma: “che
nessun sacerdote osi pretendere di imporre la propria autorità su questa
questione”. Il principio dovrebbe essere valido sia nel caso di imporre la
comunione in bocca sia nel caso di imporre la comunione sulla mano.
La
lettura della prefazione del cardinale ci fa capire quale sia la tesi che Federico
Bortoli difende nella sua opera. Ce ne occuperemo più avanti.