Gianfranco Ravasi, Spiritualità
e Bibbia (Giornale di teologia 404), Queriniana, Brescia 2018. 260 pp. 17
€.
L’itinerario qui proposto percorre sostanzialmente due traiettorie.
Dopo aver offerto la chiave simbolica per entrare nell’orizzonte
spirituale delle sacre Scritture, ricco di iridescenze tematiche, Ravasi
procede innanzitutto ad uno spoglio integrale dei due Testamenti nel loro
ordine canonico. Qui si rendono necessarie alcune soste specifiche affrontando
testi capitali come i profeti, i salmi, Giobbe,
il Cantico, le beatitudini – veri e
propri sentieri d’altura della spiritualità biblica.
L’altro percorso seguito è più panoramico: Ravasi delinea una
mappa sintetica della spiritualità delle Scritture, così da comporre un
messaggio teologico unitario, basato sulla categoria di “conoscenza” nella sua
vasta molteplicità semantica biblica.
Questi due movimenti, accompagnati da una costellazione di temi
aggregati – come lo Spirito santo, la povertà, la lectio divina o la spiritualità della sofferenza – delineano alla
fine non solo una guida alla mistica, ma anche un’essenziale sintesi della
teologia biblica. Lì fin dall’origine lo spirituale è esperienza affettiva ma
non irrazionale, interiore ma non astratta: è esperienza incorporea, ma anche “carnale”,
è mistero ma anche epifania, è silenzio ma non afasia.
(Quarta di copertina)