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domenica 6 maggio 2018

MARYAM, LA “MUSULMANA”




Alla Vergine il Corano riserva un posto di grande onore. Innanzitutto il suo nome, Maryam, ricorre più frequentemente nel Corano che nei vangeli. È citata ben 34 volte, contro le 19 del Nuovo Testamento, poi, è l’unica, tra le donne, presenti nel Corano, ad essere chiamata per nome, ed è nominata più spesso di Gesù (Isã) definito sempre in relazione a lei come “figlio di Maryam”, al contrario della tradizione cristiana nella quale è Maria ad essere definita come madre di Gesù. Inoltre, un’intera Sura – ripartizione testuale in cui è diviso il Corano –, la XIX, è intitolata e dedicata a lei, in un’altra, la III, si parla ancora di Maria, ma inserita in un contesto più ampio, nel quale si invita ad accogliere la verità del Corano respingendo le false credenze degli ebrei e dei cristiani, e in altri versetti ancora si attribuiscono a lei importanti meriti e qualità: è la “più veritiera”, la “purificata da Allah”, “colei che ha ricevuto lo spirito”.

Della sua vita il testo sacro islamico conosce la nascita (III,36), il ritiro nel Tempio (XIX,16), l’annunciazione (III,45-51; XIX,17-21). Il parto (XIX,22-27), la difesa della sua innocenza (XIX,27-33).

Fonte: Adriana Valerio, Maria di Nazaret. Storia, tradizioni, dogmi, Il Mulino, Bologna 2017, p. 53.