L’amore è il vertice della saggezza, perché quando amiamo e quando esso ci
guida noi vogliamo e facciamo il bene senza essere obbligati da leggi o da
qualsiasi altra cosa. Tuttavia è anche possibile rispettare gli altri e
praticare semplicemente il bene per scrupolo morale e per virtù.
Esistono vari tipi di amore: quello che è essenzialmente desiderio (in
greco eros), quello d’amicizia (philia) e quello universale,
completamente disinteressato (agape).
Il primo è molto ambiguo perché in casi estremi può portarci a dare la
nostra vita per l’altro o, viceversa, a ucciderlo… per passione! Il secondo
(che comprende la relazione tra amici, genitori e figli, uomo e donna) è molto
più profondo e spirituale: noi siamo benevoli verso quelli che abbiamo scelto o
desiderato: il coniuge, i familiari, gli amici. Vogliamo il loro bene perché li
amiamo.
Infine, l’amore universale (preferisco tradurre in questo modo il termine
greco agape, piuttosto che con “carità”, dalle connotazioni troppo
forti) è quello più spirituale e disinteressato: non amiamo solo i nostri cari,
quelli a cui siamo più vicini, ma ogni essere umano e addirittura ogni essere
sensibile. È il sentimento prediletto da Budda e Gesù, che non richiede
reciprocità. Esso è creatore, perché non è rivolto a persone desiderabili e
amabili in se stesse, ma siamo noi che amandole, le rendiamo tali.
È la definizione stessa di amore divino descritto nella Bibbia: Dio non ama
gli uomini perché ne sono degni, ma in modo gratuito. Siccome il Padre ama
tutte le creature, ci dice Cristo, attribuisce loro un valore infinito e anche
noi dovremmo fare così. Il Messia ci invita quindi a rispettare il prossimo e a
fare il bene non per dovere, ma per amore, prendendo per modello quello divino.
È questo che farà dire a Spinoza: “Cristo ci ha liberati dalla schiavitù della
legge e, tuttavia, l’ha confermata e impressa per sempre nel fondo dei nostri
cuori”.
[…]
Questo amore universale e disinteressato è il coronamento della saggezza e
sono convinto che sia tanto più giusto quanto più si estende a tutti gli esseri
dotati di coscienza e sensibilità, e non solo agli uomini.
Fonte: Frédéric Lenoir, La saggezza spiegata a chi cerca, Piemme
2019, pp. 61-62.