Nel 2001, il
card. J. Ratzinger si esprimeva in questi termini:
“Si l’ecclésialité devient une question de choix libre, s’il y a dans
l’Eglise des églises rituelles choisies selon un critère de subjectivité, cela
crée un problème. L’Eglise, est construite sur les évêques selon la
succession des apôtres, dans la forme des Eglises locales, donc avec un critère
objectif. Je suis dans cette Eglise locale et je ne cherche pas mes amis,
je trouve mes frères et mes sœurs; et les frères et les sœurs, on ne les
cherche pas, on les trouve”.
“Se l’ecclesialità diventa una questione di libera scelta, se ci sono nella
Chiesa delle chiese rituali scelte secondo un criterio di soggettività, ciò
crea un problema. La Chiesa, è costruita sui vescovi secondo la successione
degli apostoli, nella forma di Chiese locali, quindi con un criterio oggettivo.
Io sono in questa Chiesa locale e non
cerco i miei amici, trovo i miei fratelli e le mie sorelle; e i fratelli e le
sorelle, non si cercano, ma si trovano”.
(Cfr. Autour de la question liturgique. Avec le Cardinal
Ratzinger, Actes des Journées liturgiques de Fontgombault 22-24 Juillet 2001,
Association Petrus a Stella, Fontgombault, 2001).
Il 7 luglio del 2007, Benedetto XVI, nella lettera
che accompagna il Motu proprio “Summorum Pontificum”, dice tra l’altro:
“Molte persone, che accettavano chiaramente il carattere vincolante del
Concilio Vaticano II e che erano fedeli al Papa e ai Vescovi, desideravano
tuttavia anche ritrovare la forma, a loro cara, della sacra Liturgia…”
“… anche giovani persone scoprono questa forma liturgica [Messale del 1962],
si sentono attirate da essa e vi trovano una forma particolarmente appropriata
per loro, di incontro con il Mistero della Santissima Eucaristia”.
Sembra chiaro che i criteri con cui la Lettera del 7 luglio 2007 giustifica
il ripristino della liturgia del 1962 sono di carattere soggettivo (desiderio, forma
a loro cara, sentirsi attirati, forma appropriata per loro…), e ciò, come diceva il card. Ratzinger nel
2001, crea un problema (“cela crée un problème”). E il problema, come dice lo stesso Ratzinger e ho detto io più volte in
questo blog e altrove, è di carattere ecclesiologico.