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domenica 26 giugno 2022

LA PARTECIPAZIONE ALLA LITURGIA

 



 

 

In uno dei sermoni di John Henry Newman, ancora anglicano, affiora una interessante osservazione in margine alla critica mossa alla Chiesa di Roma di aver confuso il sacrificio cristiano con quello giudaico. È un accenno alla passività del popolo cattolico durante le celebrazioni liturgiche; una sorta di critica pastorale alla modalità liturgica romana. Prendendo ad esempio la vicenda di Zaccaria narrata dall’Evangelista Luca, Newman osserva che l’offerta dell’incenso è fatta per il popolo, ma il popolo non può partecipare, è fuori del Tempio, non all’interno, in quanto Cristo doveva ancora morire e così togliere il velo di separazione, per introdurre l’uomo all’interno del Tempio stesso. L’errore dei Cattolici è quello di aver confuso l’ufficio sacerdotale cristiano con quello giudaico. Essi hanno fatto della cena del Signore letteralmente un sacrificio a Dio, “e le persone, nel frattempo, non hanno attiva partecipazione in questo – sono passive – sono senza (al di fuori) del tempio”. Qualche anno dopo – nel 1848 – sarà Rosmini a denunciare la medesima cosa, definendola prima piaga della santa Chiesa.

 

Fonte: Francesco Zucchelli, Liturgia come relazione. Teologia liturgica nell’opera anglicana di John Henry Newman CLV Edizioni Liturgiche, Roma 2022, 69-70.