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domenica 26 marzo 2023

UNA FEDE CHE SI INTERESSA DELLA VITA DELLA CITTÀ

 



 

La condizione postsecolare si caratterizza per la possibilità di liberi scambi dialogici tra credenti di fedi diverse e non credenti, promuovendo cittadini che si muovono con consapevolezza in contesti plurali congedandosi dalla contrapposizione “storica” tra secolare e religioso. La sfera di discussione pubblica globale vede crescere al proprio interno un confronto disinvolto su questioni di carattere religioso, senza una schierata contrapposizione ideologica. L'intenzione non è certamente quella di operare un'apologia del religioso a scapito di altre opzioni di senso, ma di evidenziare questa nuova sensibilità che sa collocarsi in uno spazio comune in cui all'esperienza religiosa viene riconosciuto un senso in ordine alla ricerca del vero e del bene, con pieno diritto di parola. In questa prospettiva, si comprende come il cristianesimo possa esibire credenziali sufficienti per abitare lo spazio pubblico, a patto che prenda sul serio la sua costitutiva responsabilità nella promozione di un umanesimo integrale. Un tempo di passaggio, dunque, ma anche un tempo opportuno (kairos), dove si stanno prendendo le misure perché il Vangelo possa recuperare la sua freschezza, la sua forza propulsiva e immaginativa. Il ripensamento che si sollecita è ad ampio raggio, chiedendo una revisione in ambito teologico che passa dall’antropologia alla teologia fondamentale, all’ecclesiologia e alla pastorale, con una riflessione accurata sui cambiamenti che interesseranno la chiesa locale nella sua presenza capillare su un territorio in trasformazione a motivo di una urbanizzazione accelerata e di una altrettanto accelerata digitalizzazione della comunicazione.

Fonte: Mariangela Petricola, Teologia e spazio pubblico. Cristianesimo e nuove narrazioni, Cittadella Editrice, Assisi 2020, p. 164.