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domenica 21 gennaio 2024

IL PERICOLOSO FASCINO DEL SACRO

 



 

Il nostro dovere di sostenere il mondo e di collaborare alla pace e alla gioia esige la capacità di fare il primo passo. Sta a noi farlo, rinunciando a tutto quello che ci sembra giusto dover sospendere per preparare tempi non solo meno faticosi ma possibilmente nuovi. Un passo è quello di resistere alla fascinazione del sacro per entrare, con decisione e generosità in un processo di purificazione della fede. La fascinazione del sacro è assai potente nella vita degli uomini e delle donne del passato, ma anche del presente. Sta alla base di molti atteggiamenti e posture tradizionaliste che confondono, appunto, l’attrazione sacrale con il cammino di santità, dimenticando che questo è il punto fondamentale dell’annuncio escatologico di Gesù di Nazaret e del suo conflitto con la classe sacerdotale. Alla domanda “di uno dei suoi discepoli, ‘mentre usciva dal tempio’, Gesù risponde in modo secco: ‘Vedi queste grandi costruzioni? Non sarà lasciata qui pietra su pietra che non venga distrutta’” (Mc 13,1-2).

 

Il “sacro” privilegia, fino a sancire, la fissità e l’intoccabilità di persone, cose e gesti. Il dinamismo della santificazione è un processo che anima e trasfigura continuamente le persone, le cose e i gesti della vita quotidiana e, soprattutto, di tutto ciò che favorisce la relazione di cura tra le persone. Il sacro separa e isola, trasferendo, una volta per sempre e per tutte, le persone con le cose e i gesti in un mondo a parte percepito come incomunicabile, oltre che inattingibile. Il dinamismo della santificazione, di cui i sacramenti sono attuazione, irrompe continuamente nel reale quotidiano e persino banale della vita concreta, conferendole così un’anima, un respiro, una speranza.

 

È sempre più urgente offrire gli strumenti rituali muniti di intelligenza spirituale, perché ogni uomo e donna viva personalmente un’esperienza di salvezza anche in modo singolare, senza regressioni sacrali tanto fascinose quanto rovinose. Non si tratta certo di relativizzare la grazia del sacramento, ma di renderla efficace in modo più esistenzialmente ampio e profondo attraverso la dilatazione del cuore.

 

 

Fonte: Fratel MichaelDavide, La Chiesa che morirà. L’arte di raccogliere i frammenti per impastare nuovo pane, San Paolo, Cinisello Balsamo 2023, pp. 47-48 e 55-56.