La liturgia, celebrata nel
corso dell’Anno liturgico, ha una speciale efficacia per alimentare la fede dei
partecipanti. Certamente l’Anno liturgico non può essere strumentalizzato e
trasformato in un “programma” di evangelizzazione fatto a tavolino, né in una
prima catechesi di iniziazione cristiana, perché l’Anno liturgico è il luogo
dove i fedeli già convertiti e credenti, celebriamo il mistero che nutre la
nostra fede (cf. Sacrosanctum Concilium, n. 9). In ogni modo, il ciclo
annuale dei tempi e delle festività dell’Anno liturgico contiene in sé stesso
una grande forza evangelizzatrice, e può diventare il luogo ideale di una
permanente evangelizzazione del popolo di Dio. Infatti, quale scopo ha l’evangelizzazione?
Nella prima Lettera ai Corinzi, san Paolo afferma che il Vangelo che egli ha
annunciato ed i Corinzi hanno ricevuto è: “che Cristo morì per i nostri peccati
secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo
le Scritture…” (cf. 1Cor 15,1-5). Si tratta del mistero centrale della storia
della nostra salvezza, che noi proclamiamo nel Credo.
Questa storia di salvezza
è narrata dalla Bibbia e celebrata dalla liturgia. Quanto la Bibbia racconta
dal Libro della Genesi a quello dell’Apocalisse, la liturgia lo ri-presenta
lungo il cammino che dalla prima domenica di Avvento porta all’ultima domenica
del Tempo Ordinario, e cioè l’unico piano salvifico di Dio. Nella Bibbia esso
si svolge “con eventi e parole intimamente connessi tra loro, in modo che le
opere, compiute da Dio nella storia della salvezza, manifestano e rafforzano la
dottrina e le realtà significate dalle parole, e le parole proclamano le opere
e illuminano il mistero in esse contenuto” (Dei
Verbum [DV], n. 2). Secondo i modi ad esso propri l’Anno liturgico ri-narra
questo cammino, lo interpreta e lo annuncia realizzato nel mistero di Cristo,
“il quale è insieme il mediatore e la pienezza di tutta la rivelazione” (DV, n.
2). L’Anno liturgico conferisce quindi un particolare realismo alla parola di
Dio in quanto l’attesta compiuta nel nostro oggi: “La
Chiesa, specialmente nei tempi di Avvento, di Quaresima e soprattutto nella
notte di Pasqua, rilegge e rivive tutti i grandi eventi della storia della
salvezza nel ‘oggi’ della sua liturgia” (Catechismo
della Chiesa Cattolica, n.1095). Conseguentemente “l’evangelizzazione
richiede la familiarità con la Parola di Dio” (Evangelii gaudium, n.175).
Giustamente papa Francesco ha stabilito recentemente che la III Domenica del
Tempo ordinario “sia dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione
della Parola di Dio” (Aperuit illis, n.3).