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domenica 22 aprile 2018

LA CRISI DEL RITO






Originariamente la liturgia era legata ai gesti, alle azioni, al vissuto rituale, caratteristiche che ha perso in parte con il tempo. Secondo alcuni studiosi, le argomentazioni scatenanti una fredda e intellettuale comprensione della religione e della liturgia vanno ricercate nella storia culturale e religiosa dell’Europa degli ultimi secoli. Ci sarebbe stato anzitutto una progressiva “razionalizzazione” della religione e un primato attribuito alla ragione a partire da Immanuel Kant (1724-1804) che definisce la ragione come una forza che lavora al di sopra e contro l’esperienza. Per l’illuminista Kant l’essenza della religione sta in una “fede razionale”, o meglio in una ragione che sappia controllare la fede.

Friedich Schleiermacher (1768-1834), trattando di combattere il razionalismo di Kant, esalta l’esperienza religiosa e quindi prende le parti del sentire religioso entro il culto e la liturgia. Ma Schleiermacher, uno dei massimi rappresentanti del romanticismo tedesco, sposta l’attenzione dall’esperienza vissuta alla “pura esperienza interiore” e questa la interpreta come semplice “sentimento”. In questo modo infligge un altro colpo alla religione e alla liturgia, in quanto, se tutto viene interiorizzato, di nuovo la liturgia viene danneggiata. La visione protestante più di quella cattolica ha interiorizzato le credenze e la fede, ma così facendo ha creato una nuova impasse in rapporto alla vita liturgica.

L’ultima causa che avrebbe condotto la liturgia cristiana a perdere il suo smalto originario legato ai gesti, alle azioni, al vissuto rituale sarebbe da attribuirsi alla crescente “testualizzazione”, nel senso che la vita religiosa si è sempre più fissata sui testi. Anche se i testi sacri possono essere un incentivo all’esperienza e alla liturgia, ipoteticamente possono divenire anche causa della mortificazione della liturgia e del rito. Ciò avviene quando il testo si sostituisce al rito. Si noti, tra l’altro, che il connubio tra parola e razionalità è evidente.

- Per saperne di più, si legga Aldo Natale Terrin, Liturgia come gioco, Morcelliana 2014.