Originariamente
la liturgia era legata ai gesti, alle azioni, al vissuto rituale,
caratteristiche che ha perso in parte con il tempo. Secondo alcuni studiosi, le
argomentazioni scatenanti una fredda e intellettuale comprensione della
religione e della liturgia vanno ricercate nella storia culturale e religiosa
dell’Europa degli ultimi secoli. Ci sarebbe stato anzitutto una progressiva
“razionalizzazione” della religione e un primato attribuito alla ragione a
partire da Immanuel Kant (1724-1804) che definisce la ragione come una forza
che lavora al di sopra e contro l’esperienza. Per l’illuminista Kant l’essenza
della religione sta in una “fede razionale”, o meglio in una ragione che sappia
controllare la fede.
Friedich
Schleiermacher (1768-1834), trattando di combattere il razionalismo di Kant,
esalta l’esperienza religiosa e quindi prende le parti del sentire religioso
entro il culto e la liturgia. Ma Schleiermacher, uno dei massimi rappresentanti
del romanticismo tedesco, sposta l’attenzione dall’esperienza vissuta alla
“pura esperienza interiore” e questa la interpreta come semplice “sentimento”.
In questo modo infligge un altro colpo alla religione e alla liturgia, in
quanto, se tutto viene interiorizzato, di nuovo la liturgia viene danneggiata.
La visione protestante più di quella cattolica ha interiorizzato le credenze e
la fede, ma così facendo ha creato una nuova impasse in rapporto alla vita liturgica.
L’ultima
causa che avrebbe condotto la liturgia cristiana a perdere il suo smalto
originario legato ai gesti, alle azioni, al vissuto rituale sarebbe da attribuirsi
alla crescente “testualizzazione”, nel senso che la vita religiosa si è sempre
più fissata sui testi. Anche se i testi sacri possono essere un incentivo
all’esperienza e alla liturgia, ipoteticamente possono divenire anche causa
della mortificazione della liturgia e del rito. Ciò avviene quando il testo si
sostituisce al rito. Si noti, tra l’altro, che il connubio tra parola e
razionalità è evidente.
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Per saperne di più, si legga Aldo Natale Terrin, Liturgia come gioco, Morcelliana 2014.