“… Non appena si trasgrediscono
le regole, il mondo del gioco immediatamente crolla. Tutto ciò appare pazzesco
o incomprensibile solo a chi non ha mai visto con quale serietà i bambini
stabiliscono le regole dei loro giochi, ad esempio come tutti debbano tenere le
mani così e così…, il significato di un certo bastoncino o di quell’albero (e
solo di quello) in un particolare gioco.
Lo stesso fa la liturgia
imponendo severissime leggi che devono regolare il santo gioco che
l’uomo gioca dinanzi a Dio. Può comprendere la liturgia chi non si scandalizza
di ciò e sa – di contro ad ogni pragmatismo utilitaristico anche di tipo
catechetico o morale – che agire liturgicamente significa davvero “diventare
come bambini” (Mt 18,3), fedeli alla parola di colui che da Verbo si è
fatto bambino…”
Fonte: Silvano Zucal, La
liturgia come evento ludico in Romano Guardini, in Juan Rego (ed.), Incontri
con Romano Guardini. A cento anni da “Lo Spirito della Liturgia”, EDUSC,
Roma 2019, p. 119.