La Costituzione Apostolica Praedicate evangelium sulla
Curia Romana e il suo servizio alla Chiesa e al Mondo (19.03.2022), nella
Sezione V sui Dicasteri, quando parla del Dicastero per il culto divino e la
disciplina dei sacramenti, all’articolo 93 afferma:
“Il
Dicastero si occupa della regolamentazione e della disciplina della sacra
liturgia per quanto riguarda la forma straordinaria del Rito romano”.
Noto
che il Motu Proprio Traditionis custodes (16.07.2021) di Papa Francesco non
adopera più l’espressione “forma straordinaria del Rito romano”, ma parla di
“forme antecedenti alla riforma voluta dal Concilio Vaticano II”. Afferma
inoltre che i libri liturgici promulgati da Paolo VI e Giovanni Paolo II “sono
l’unica espressione della lex orandi del Rito Romano”.
I
redattori della Costituzione Apostolica PE hanno risuscitato un linguaggio non
più adeguato, che rischia di perpetuare una situazione che Traditionis
custodes ha esplicitamente modificato.