La festa del SS. Corpo e Sangue di Cristo è stata
istituita da Urbano IV con la bolla Transiturus dell’8 settembre 1264. Nei
primi tempi, la festa ebbe diverse denominazioni. Nel Messale Romano del 1570
fu chiamata “Festa del Corpo di Cristo”. Con la riforma del Vaticano II, la
festa ha una denominazione più completa, fa menzione non solo del Corpo, ma
anche del Sangue di Cristo. È da notare che il testo della bolla del 1264 si
concentra su due aspetti della eucaristia che la recezione della festa ha
gradualmente emarginato: da un lato il carattere di “memoriale” e dall’altro la
sua natura di “banchetto”, di “pasto” e di “bevanda”. La storia del
cattolicesimo ha per così dire “risignificato la festa”, traducendola in una
festa della “adorazione della presenza reale” e di “solenne esposizione
pubblica del sacramento”: ma questo tema è del tutto assente dal testo
istitutivo, al cui centro sta invece il memoriale della storia della salvezza e
la celebrazione della cena, con la partecipazione all’unico pane e all’unico
calice. Giovanni Paolo II nella Lettera apostolica Mane nobiscum Domine,
del 7 ottobre del 2004 afferma che “è importante che nessuna dimensione di
questo sacramento venga trascurata” (n. 14), e al tempo stesso propone la scansione:
“celebrare, adorare, contemplare”.