Andrea
Grillo, L’accesso delle donne al ministero ordinato. Il diaconato femminile
come problema sistematico, San Paolo, Cinisello Balsamo 2024. 175 pp. (€
18,00).
Opera
densa, difficile da sintetizzare. Propongo la prima parte delle conclusioni (pp.
163-164):
Come
appare evidente dallo sviluppo del percorso di riflessione che abbiamo condotto
lungo le pagine di questo volume, di fronte alla Chiesa cattolica sta un
passaggio fondamentale, che riguarda non solo la sua antropologia e la sua ecclesiologia,
ma anche il modo con cui pensa la tradizione cui appartiene e che non smette di
incarnare. La questione dell’ordinazione, nella sua potenziale estensione anche
alle donne, solleva contemporaneamente tre livelli di questioni, che fino a
oggi hanno ricevuto una risposta insufficiente:
a)
In quale misura può essere fondata sulla Scrittura l’esclusione delle donne dal
ministero ordinato? È d’avvero corretta e affidabile un’ermeneutica biblica che
pensa trovare in una “omissione del Signore” il fondamento per la norma
dell’azione della Chiesa?
b)
Quanto è stato forte, e continua ad essere forte, il malcelato ideale di
custodire la Chiesa come societas inaequalis, ribadendo tutte le classiche
differenze e preferenze di autorità, per resistere alle nuove evidenze
tardo-moderne della libertà e della eguaglianza, percepite come lesive della
differenza di Dio?
c)
Fino a che punto la questione della “differenza sessuale”, trasportata sul
livello dell’esercizio dell’autorità, ha potuto illudere la Chiesa di restare
fedele alla tradizione, portandola a confondere tale tradizione con le forme
culturali e sociali premoderne?