Giovanni
Cesare Pagazzi, Questo è il mio corpo. La
grazia del Signore Gesù. Prefazione del card. Gianfranco Ravasi. (Nuovi
Saggi Teologici 113), EDB 2016. 135 pp.
La teologia
cristiana riconoce alla “grazia” di Dio quasi esclusivamente il senso del “dono”
e del “perdono”, trovandosi non di rado in seria difficoltà nell’articolare la
generosità divina e l’effettivo contributo della libertà umana.
Questo libro
segue un’altra corrente della teologia biblica della grazia, per nulla
alternativa ma diversa e complementare a quella che confluisce nell’epistolario
paolino. Essa passa per il Libro di Giosuè, l’Esodo, la Genesi, i libri storici,
profetici e sapienziali, attraversa i quattro Vangeli, la Lettera agli Ebrei (e
molti altri testi), per sfociare nell’ultima riga della Bibbia: “La grazia del
Signore Gesù sia con tutti”. Tale “corrente” del grande fiume biblico scorge
nel “potere di muoversi” e nel “senso pratico” i primi doni dati da Dio all’uomo;
la grazia non si compirebbe dunque nel dono poiché trattandosi del “dono di un
potere” provoca ed esige l’effettivo esercizio. Solo se tale potere viene
praticato in maniera congruente alla realtà uscita dalle mani del Creatore
diviene savoir-faire, portamento e
comportamento garbato, sapiente, giusto, ag-graziato,
cioè grazia. Non per nulla l’ebraico
biblico adotta le espressioni “goffo” e “maldestro” per definire l’empio, l’insipiente
e l’ingiusto.
(Quarta di
copertina)