Bruno nacque
a Colonia, nel 1035 circa, ed è morto in una località solitaria della Calabria,
detta La Torre, il 6 ottobre del 1101. Senza mai essere stato canonizzato
ufficialmente, la sua memoria è entrata nei libri liturgici romani nel 1622.
Già maestro di teologia a Reims, e avendo rifiutato l’episcopato di questa
prestigiosa diocesi, si ritirò a vita semieremetica e, in seguito, andò a
Grenoble dove il vescovo gli assegnò un luogo solitario e ivi diede vita
all’Ordine certosino con sei compagni. Dopo un periodo a Roma come consigliere
di Urbano II, suo antico discepolo, andò a Calabria e fondò una certosa vicino
a Serra (oggi Serra San Bruno) nel luogo La Torre, dove riposa il suo corpo. La
memoria di san Bruno si celebra nella stessa data della sua morte sia nel MR
1962 che nel MR 2002.
Colletta del
MR 1962:
Sancti Brunonis Confessoris tui, quaesumus,
Domine, intercessionibus adiuvemur: ut, qui maiestatem tuam graviter
delinquendo offendimus, eius meritis et precibus, nostrorum delictorum veniam consequamur.
Colletta del
MR 2002:
Deus, qui sanctum Brunonem ad serviendum tibi
in solitudine vocasti, eius nobis intercessione concede, ut per huius mundi
varietates, tibi iugiter vacemus.
“O Dio, che
hai chiamato san Bruno a servirti nel silenzio e nella solitudine, per la sua
intercessione e il suo esempio donaci di conservare, nella dispersione della
vita quotidiana, una continua unione con
te”.
La colletta del
MR 1962 si ispira ad una colletta del Commune
Confessoris non Pontificis dello stesso Messale e sviluppa il tema
dell’intercessione del santo, dei suoi meriti e delle sue preghiere in favore
di noi peccatori. La nuova colletta del MR 2002 mette in evidenza il tratto
caratteristico di san Bruno, amante del silenzio e della solitudine. La
supplica, in cui si chiede per intercessione del santo di conservare la
continua unione con Dio, fa riferimento alla Regola certosina che invita a
rimanere con se stesso e di fronte a Dio.