Rinaldo Iacopino, La Vergine Maria “Alfa e Omega” della celebrazione
liturgica bizantina (Monumenta Studia Instrumenta Liturgica 77), Libreria
Editrice Vaticana 2018. 202 pp.
La Madre di Dio è colei
che contiene tutto il mistero di Cristo così da essere considerata il principio
e la fine, “l’alfa e l’omega” della stessa celebrazione liturgica. Questo
riconduce al ruolo fondamentale che Maria occupa nella storia della salvezza e
che continua a protrarsi nella liturgia della Chiesa, come vuole il tradizionale
“Lex orandi, lex credendi”.
Non ci sono dubbi che
questa pubblicazione può essere annoverata tra gli studi moderni finalizzati al
progresso del dialogo ecumenico. Essa, infatti, ci permette di conoscere
maggiormente quel culto della Chiesa d’Oriente che si trova alle origini della nostra
stessa liturgia occidentale. L’amore e la celebrazione della Madre di Dio
permane come parte imperitura del patrimonio comune che unisce la Chiesa d’Oriente
e Occidente.
Un altro motivo che caratterizza
l’importanza di quest’opera è l’autorevolezza dell’autore in quanto voce viva della
Chiesa cattolica di rito bizantino in Italia. Si tratta di una presenza
millenaria qualche volta dimenticata dai più. Le preghiere che qui si potranno
leggere e pregare sono quelle che vengono cantate nelle chiese bizantine
italiane, patrimonio nazionale che dovrebbe essere riscoperto e rivalutato.
(Risvolto della
copertina)
Apprezzo il contenuto
del libro e ne raccomando la lettura. Mi lascia però perplesso il titolo del
volume: affermare che la Vergine Maria è “Alfa e Omega” della celebrazione
liturgica, mi sembra non solo ambiguo ma anche fuorviante. M. A.