L’ultima fatica di Errico Buonanno, apparsa
nelle librerie all’inizio di questo mese di dicembre, è un volumetto di 173 pagine
dal titolo Falso Natale. Bufale, storie e
leggende della festa più importante dell’anno (UTET). L’autore afferma che
il suo libro “è un invito a riscoprire il Natale”. E credo che quest’opera,
letta con intelligente discernimento, può essere un aiuto a riscoprire il vero
Natale.
Falso
Natale affronta
uno dopo l’altro gli elementi della tradizione natalizia e ne ricostruisce l’avventurosa
e curiosissima storia. Ci ricorda: che la scelta della data del 25 dicembre non
è fondata storicamente come data della nascita di Gesù; che nei Vangeli non c’è
nessuna grotta; che il bue e l’asinello sono frutto di un errore di traduzione
dall’ebraico al greco; che i magi non erano tre e non erano re; che dietro la
Befana bitorzoluta si nasconde addirittura la fulgida dea Diana; che Babbo Natale magari non è stato inventato dalla Coca Cola, ma reinventato sì; che il Natale non è una smania consumistica; ecc.
Enrico Buonanno ci spiega che ogni tradizione
culturale o religiosa non nasce mai dal nulla, né rimane incorrotta e intatta
per sempre, ma si sedimenta e modifica nei decenni e nei secoli, grazie a
continue rielaborazioni, riscritture, contaminazioni e pure causalità.
Dopo la lettura di questo piccolo libro, tanto
ironico quanto rispettoso, il mio invito al lettore è celebrare il Natale con i
testi e i riti della Liturgia della Chiesa, dove si trova il Vero Natale.