UNA INTRODUZIONE ALLA LITURGIA
Paolo Tomatis,
Vita alla sorgente. Introduzione alla liturgia e ai sacramenti (FCL
Orientamenti), Città Nuova Editrice, Roma 2019. 128 pp. (€ 18,00).
L’Autore è
consapevole della presenza e dell’importanza della dimensione rituale nella
proposta cristiana, da cui deriva una serie di domande alle quali il presente
volume intende dare una risposta. Per quanto riguarda il metodo, si prende atto
dell’impossibilità di distinguere la prassi dalla teoria che legge e interpreta
la prassi. In questo contesto, le tre parti dell’opera (I fondamenti, I
fondamentali, Le prospettive) si presentano in una successione logica e
unitaria.
Dopo una prima
parte, in cui si parla della liturgia come preghiera della Chiesa, come
celebrazione e come celebrazione del Mistero, la seconda parte intende
comprendere come il fondamento della fede celebrata si dia nei fondamentali del
corpo (gesti e parole), dello spazio e del tempo. Nell’ultima parte, dopo un’analisi
della situazione della riforma liturgica, ancora in cammino, l’Autore si sofferma
sulla polarità “Mistero e vita”, polarità che appartiene all’essenza intima
della liturgia cristiana. In seguito, il volume si chiude allargando lo sguardo
e si domanda: “dove va la vita sacramentale della Chiesa?”
Ogni pagina di
questo volumetto è interessante e merita la nostra attenzione sia per il contenuto
chiaro e profondo, sia per lo stile pacato con cui l’Autore si esprime. In ogni
modo, credo che la parte più importante per dottrina e per i riflessi sulla
prassi pastorale sia quella dedicata alle “Due polarità: il Mistero e la vita”
(pp. 105-113). Questa tensione polare, che possiamo intendere anche come quella
tra “sacro e profano”, è sovente all’origine di una varietà di attese e di
esigenze che non sempre trovano una sintesi soddisfacente nella proposta
liturgica delle comunità cristiane. Il sacro cristiano non si presenta
anzitutto come l’opposto del profano, ma come la sua profondità. Il culto
spirituale non cancella il culto rituale; semmai lo orienta e lo compone in una
prospettiva più ampia. La sfida della liturgia, afferma l’Autore, “è quella di
tenere in equilibrio la tensione tra la prossimità e la giusta distanza, tra l’incarnazione
e la trasfigurazione, facendo dell’ordo liturgico il canone di
riferimento che custodisce, nella varietà delle sensibilità e degli stili, un
accordo e un’unità complessiva, all’insegna della nobile semplicità, del culto
in ‘spirito e verità’” (p. 113).
M. Augé