"O santa Madre del Redentore, porta dei cieli,
stella del mare, soccorri il tuo popolo che anela a risorgere. Tu che
accogliendo il saluto dell’angelo, nello stupore di tutto il creato, hai
generato il tuo Creatore, madre sempre vergine, pietà di noi peccatori".
È
considerato probabile autore di questa antifona, così come della Salve,
Regina, Hermann der Lahme (1013-1054) (in latino, Hermannus Contractus),
cronista tedesco, monaco dell'abbazia benedettina di Reichenau. Compose, oltre
a vari scritti di matematica, astronomia e teoria musicale, una Cronaca Universale.
L'antifona riprende temi e titoli
mariani dal più antico inno Ave, maris stella (IX secolo). Nel
XII secolo fu cantata come antifona dell’Ora sesta nella festa dell'Assunzione
della Vergine Maria.
Il
testo elogia l'eccellenza della Madre del Redentore, illustrata con due titoli:
"porta dei cieli" e "stella del mare" (simboli poetici
popolari nel XII secolo), e invoca la sua intercessione: "soccorri il tuo
popolo che anela a risorgere". Maria, avendo accolto con fede le parole
dell'angelo, ha generato – "nello stupore di tutto il creato" – il
Creatore e di conseguenza, rimanendo sempre vergine, è fonte di misericordia
per tutti noi peccatori. Per la memoria dell'annuncio dell'angelo e della
divina maternità della Vergine, l'antifona viene solitamente cantata
preferibilmente nel tempo di Avvento e Natale.
La
Vergine Maria è chiamata "la porta dei cieli". La porta che ci
introduce nello spazio divino è Cristo (cfr. Gv 10,7). Con la metafora della
porta (porta, ostium, ianua, limen), i Padri della
Chiesa indicano anche Maria Santissima, evidenziando il suo ruolo di nuova Eva.
Tra gli autori medievali, possiamo citare alla fine del IX secolo, Milón de
Saint-Amand (809-872), monaco, autore di una Vita Sancti Amandi e di un Carmen
de sobrietate, antologia di esempi tratti dalla Bibbia. In quest'ultima
opera, l'autore invoca Maria con queste parole: "Tu portas paradisi
aperis quas clauserat Eva...” Per quanto riguarda la tipologia Eva-Maria,
il Medioevo riflette una lunga tradizione che ritroviamo già nel II secolo: per
la prima volta in Giustino e con maggior peso teologico in Ireneo di Lione. Il
nodo della disobbedienza di Eva ha trovato una soluzione grazie all'obbedienza
di Maria. Ciò che Eva aveva legato con la sua incredulità, Maria lo ha sciolto
con la sua fede obbediente.
La
terza edizione tipica del Missale Romanum di Paolo VI ha aggiunto una
nuova antifona, proveniente dall'ambiente della liturgia bizantina. Si canta in
processione con i ceri nella festa della Presentazione del Signore; il testo
inizia con queste parole: "Adorna thalamum tuum, Sion, et suscipe Regem
Christum: amplectere Mariam, quae est caelestis porta: ipsa enim portat Regem
gloriae novi hominis..." È l'unica volta che troviamo nel Missale
Romanum il titolo mariano di "porta dei cieli" in un contesto che
manifesta il carattere cristologico della festa. Papa Francesco, all'Angelus della
Solennità dell’Assunta, il 15 agosto 2019, si è rivolto ai fedeli con queste
parole: "... Maria è assunta in
cielo: piccola e umile, è la prima a ricevere la gloria più alta. Lei, che è
una creatura umana, una di noi, raggiunge l'eternità nel corpo e nell'anima. E
lì ci aspetta, come una madre aspetta che i suoi figli tornino a casa. Infatti,
il popolo di Dio la invoca come 'porta del cielo'..."
L'origine del titolo "stella del mare", dato alla Vergine Maria, si ispira al brano di 1Re 18,41-45, che narra la fine della lunga siccità che il profeta Elia aveva annunciato. Il servo del profeta intravede, dalla cima del Monte Carmelo, una piccola nuvola che si alza dal mare e promette pioggia. Su questa base, San Girolamo, Sant'Isidoro di Siviglia, Alcuino, Rabano Mauro e molti altri hanno promosso l'uso di questo titolo mariano. La nuvoletta apparsa sul Monte Carmelo è stata considerata un annuncio di Maria. Quella piccola nuvola, contemplata da Elia come presagio della benedizione della pioggia, è stata vista come presagio della presenza benefica di Maria. Lei, la piccola "serva del Signore" (cfr. Lc 1,38), piccola e feconda come la piccola nuvola del Carmelo, con la sua fede e la sua disponibilità al progetto salvifico di Dio, ha rappresentato per l'umanità un nuovo inizio nella storia della salvezza. Da sempre scelta da Dio, ci ha donato il Verbo eterno fatto carne, pieno di grazia e di verità (cfr. Gv 1,14).
Nelle Litanie della Vergine o "lauretane"
troviamo la invocazione porta del cielo; per quanto riguarda il secondo
titolo mariano analizzato, le Litanie contengono un titolo simile: stella
del mattino. Nella Collectio Missaarum di B.M.V., pubblicata nel
1986, il formulario della Messa n. 46, l'ultimo del Tempo Ordinario e
dell'intera Collectio, è dedicato alla Beata Maria Virgo, ianua
caeli.
Fonte: Matias Augé, Análisis de algunas antífonas marianas, in Ephemerides Mariologicae 72 (2022) 295-305 [qui 297-299]. Nella traduzione
abbiamo ommesso le note.