Renato
De Zan – Pierangelo Sequeri, Celebrare. Bibbia e Liturgia in dialogo (Perle
4), Gregorian & Biblical Press, Roma 2022. 153 pp. (€ 18,00).
Un
piccolo libro senza indice del contenuto. Due autori noti: De Zan, biblista e
liturgista; Sequeri, teologo. Più che due autori “in dialogo”, si tratta di due
autorevoli autori che parlano di liturgia da due prospettive molto diverse.
Il
titolo dell’intervento di De Zan è “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a Lui solo
renderai culto. Panorama sintetico del culto vetero e neotestamentario” (pp.
7-69). L’autore avverte che la liturgia nella Bibbia non compare con una sua
fisionomia completa ed esaustiva. I dati del culto nell’Antico Testamento sono
frammentari e appartengono a più epoche; potrebbero abbracciare grosso modo
l’arco di un millennio. Ci viene offerto in “forma minima” l’essenziale
dell’esperienza cultuale dell’Antico Testamento. Nel Nuovo Testamento i dati
cultuali sono modesti rispetto alle informazioni veterotestamentarie. Nel Nuovo
testamento la centralità di Cristo è un assoluto. Il Prof. De Zan ci offre
l’essenziale dell’esperienza cultuale nel Nuovo Testamento. Da apprezzare la
chiarezza dell’esposizione nonché la breve bibliografia consigliata a p. 69 per
una visione più dettagliata.
Il
titolo dell’intervento di Sequeri è: “Ha ancora senso oggi parlare di liturgia?
Riabilitazione dell’asse mistagogico della celebrazione ecclesiale” (pp. 73-153).
L’autore afferma che non è un liturgista, ma si occupa di un comparto
professionalmente affine. Secondo il noto teologo, la normalità della
celebrazione è sostanzialmente in un cronico stato di rianimazione. La liturgia
dovrebbe riprendere a parlare da sé (e non di sé, come accadde sino allo
sfinimento). Dovrebbe essere riabilitata la comunità dell’altare – il pubblico
della messa per intenderci – essa è la fotografia concreta della comunità reale
radicata nella fede e attiva nell’appartenenza. L’autore si domanda per quale
motivo la comunità dell’altare, nella moderna società secolare, è così
poco valorizzata quale nucleo strutturale della comunità ecclesiale. La
liturgia è la Chiesa che ferma la sua foga, le sue passioni, il suo
movimento, per ascoltare il Signore, per toccare il Signore. Sequeri espone
riassuntivamente quelli che, secondo il suo parere, sarebbero gli opportuni contrappesi
per la riconquista di una forma mistica, misterica, mistagogica della
celebrazione liturgica.