Michele
Ghislieri nacque a Bosco Marengo (Alessandria) nel 1504, e morì a Roma il 1
maggio 1572. Entrò nell’Ordine dei Predicatori a quattordici anni; fu
successivamente professore, predicatore, priore, provinciale, commissario generale
dell’Inquisizione romana (1550), vescovo e carndinale, nel 1566 eletto papa.
Operò per la riforma della Chiesa sulle linee tracciate dal Concilio di Trento.
Pubblicò i nuovi testi del Breviario
(1568), del Messale (1570), e il Catechismo romano del Concilio di Trento
(1566). Nel suo governo si urtò con alcuni sovrani cattolici, tra cui Elisabetta I di Inghilterra che scomunicò nel
1570. Organizzò la Santa Alleanza con la Spagna e Venezia , fino ad ottenere la
vittoria di Lepanto (7 ottobre 1571). Fu sepolto nella Basilica Vaticana. Il 9
gennaio 1588 le sue spoglie furono trasferite nella Basilica di Santa Maria
Maggiore a Roma. La celebrazione della memoria di Pio V, morto il 1 maggio, nel
MR 2002 è anticipata al giorno precedente per la coincidenza con la
celebrazione di s. Giuseppe lavoratore. Nel MR 1962, san Pio V si celebra il 5
maggio, come Festa III classis .
Colletta
del MR 1962:
Deus, qui, ad
conterendos Ecclesiae tuae hostes et ad divinum cultum reparandum, beatum Pium
Pontificem maximum eligere dignatus es: fac nos ipsius defendi praesidiis et
ita tuis inhaerere obsequiis; ut, omnium hostium superatis insidiis, perpetua
pace laetemur.
Colletta
del MR 2002:
Deus, qui in Ecclesia tua beatum Pium
papam ad fidem tuendam ac te dignius colendum providus excitasti, da nobis,
ipso intercedente, vivida fide ac
fructuosa caritate mysteriorum tuorum esse participes.
“O
Dio, che hai scelto il papa san Pio V per la difesa della fede e il
rinnovamento del culto liturgico, concedi anche a noi di partecipare con vera
fede e carità operosa ai tuoi santi misteri.
La
colletta del MR 2002 ha cancellato ogni riferimento ai nemici (hostes) della Chiesa, di cui parla due
volte la colletta del MR 1962, ma l’espressione secondo cui Pio V è stato
scelto papa da Dio per la “difesa della
fede” (ad fidem tuendam) del Messale
dii Paolo VI, dice praticamente lo stesso in modo positivo. La colletta del MR
2002 sviluppa l’operato di Pio V nel campo liturgico e ricorda non solo l’opera
di rinnovamento ma nella supplica si chiede che il Signore ci conceda “di
partecipare con vera fede e carità operosa ai santi […] misteri”. In queste
parole echeggia lo spirito di continuità
nella riforma che anima la Costituzione Sacrosanctum
Concilium e la conseguente riforma
liturgica.