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mercoledì 15 giugno 2016

UN CATECHISMO PER GLI IGNORANTI COLTI


 
Pierre Riches, Note di catechismo per gli ignoranti colti (Introduzione di Giorgio Manganelli), Gallucci, Roma 2016. 223 pp.

Pierre Riches, è nato in Alessandria di Egitto. Di famiglia ebrea, si è convertito al cristianesimo a 23 anni. Diventato sacerdote e poi studioso di teologia, ha insegnato in diverse università del mondo. Durante il concilio Vaticano II è stato consigliere del cardinale Eugène Tisserant.

Il titolo di questo piccolo libro è curioso, ma è espressione di una situazione reale. Infatti, sono rari i cattolici (anche eruditi nei diversi campi delle scienze) capaci di enunciare con chiarezza i principi fondamentali della propria fede, o che sappiano dire come e perché essa sia diversa, per esempio, dall’islamismo.

Lo stile del testo è leggero. Si tratta però di un libro concettualmente denso. Tratta sinteticamente una settantina di temi. Propongo in seguito quanto si dice sulla Chiesa pp. 87-89:

“Cristo non è più sulla terra. Dio sa che noi uomini abbiamo bisogno di contatti costanti: quando amiamo, vogliamo la persona che amiamo sempre presente; e se non è presente, vogliamo sempre un segno: una lettera, una telefonata, (non solo per ‘sentimento’ ma per potere continuare il nostro rapporto che si sviluppa anche – necessariamente – attraverso il ‘materiale’).

Proprio per questo, Cristo ha lasciato due segni visibili di se stesso: la Chiesa ed i Sacramenti, vivificati entrambi dallo Spirito Santo che è ancora Dio.

Una cosa che mi ha sempre colpito e che non ho mai visto trattata teologicamente (se non un poco nella teologia della Chiesa orientale) è che nella dottrina cristiana si parla correntemente di tre corpi di Cristo: il corpo del Gesù storico ora ‘in cielo’, il corpo ‘mistico’ che è la Chiesa, il corpo presente realmente nel sacramento dell’Eucaristia.

Su ognuno di questi corpi sono stati scritti volumi e volumi, ma sul rapporto fra i tre, conosco ben poco. Mi sembra invece di enorme interesse: qui non possiamo che accennarne dando un rapido sguardo alla Chiesa e ai Sacramenti.

La Chiesa è il Corpo di Cristo rimasto fra noi; i Sacramenti sono uno dei modi in cui questo Corpo agisce visibilmente ed efficacemente. E’ lì che oggi bisognerebbe vedere e sentire Cristo. Non bisognerebbe mai dividere queste tre cose: Cristo, Chiesa, Sacramenti.

Purtroppo le vicende storiche hanno fatto della Chiesa in tempi diversi e in paesi diversi, un mostro che per molti è difficile guardare senza reazioni passionali negative. Non avendo una visione generale, non si vede più Cristo, non si sente più Cristo. Invece di essere via, la Chiesa, nel suo contesto storico, è qui ostacolo. Non è di quella Chiesa che parlo qui, o meglio è anche di quella Chiesa, ma non solo di quella (v. cap. 60).

La Chiesa è certo una istituzione, è certo anche un complesso di edifici visibili, ma è soprattutto testimone di Cristo e distributrice di sacramenti.

E’ il corpo di Cristo che si fa vedere e, nelle sue punte, nei suoi santi, agisce come Cristo, cioè con amore; testimoniando, insegnando e operando sul piano umano, distribuendo Grazia nei sacramenti sul piano soprannaturale.

La Chiesa non è soltanto il papa ed i vescovi, i preti e le suore; non gli edifici, ma è tutto il ‘popolo di Dio’ come insiste a chiamarla il concilio Vaticano II. E’ la totalità di tutti i battezzati nel tempo e nello spazio, o meglio ancora, nella dizione antica, è la totalità di tutti gli uomini della Chiesa militante – quella ancora in terra – della Chiesa purgante – quella in purgatorio – e della Chiesa trionfante – quelli in paradiso. Queste tre parti della Chiesa sono indissolubilmente legate e insieme formano il Corpo di cui Cristo – risorto e trionfante – è il Capo”.