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venerdì 5 agosto 2016

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ( C ) – 7 Agosto 2016


 


Sap 18,3.6-9: La notte (della liberazione) fu preannunciata ai nostri padri

Sal 32 (33): Beato il popolo scelto dal Signore

Eb 11,1-2.8-19: La fede è fondamento di ciò che si spera

Lc 12,32-48: Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese

 

L’antifona d’ingresso, riprendendo parole del Sal 73, ci invita a rinvigorire la nostra fede nel progetto di Dio su di noi: “Sii fedele, Signore, alla tua alleanza…” La prima lettura, tratta dal libro della Sapienza, parla della “notte della liberazione”, quando Dio, fedele alla parola data ai patriarchi, liberò il suo popolo dall’oppressione dell’Egitto. Dio è sempre fedele alle sue promesse. Chi si appoggia a lui non deve temere nulla, perché “egli è nostro aiuto e nostro scudo”. In questo contesto, il ritornello del salmo responsoriale ci invita a ripetere: “Beato il popolo scelto dal Signore”. Tema unificante i diversi testi è la fiducia in un Dio fedele.

 
La prima lettura ci propone un brano dell’ultima sezione del libro della Sapienza, che è una grandiosa rilettura sapienziale e teologica della storia d’Israele con particolare attenzione all’evento fondamentale dell’Esodo. Al centro della fede d’Israele sta sempre il ricordo di un Dio fedele, che ha portato a termine il proprio impegno salvifico nei confronti del suo popolo.

 
L’allusione alla notte pasquale dell’Esodo è evidente nel brano evangelico, in particolare in quelle parole di Gesù quando egli afferma: “siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese”, atteggiamento tipico di chi si appresta a mettersi in viaggio come gli Ebrei in quella notte, alla vigilia della loro fuga verso la libertà. La condizione di pellegrini verso la terra promessa degli Ebrei nella prima Pasqua è la condizione nostra di tutta intera la vita. Tutta la nostra esistenza terrena può essere considerata una Pasqua, cioè un rito di passaggio. Diverse generazioni cristiane vissero nella convinzione che Cristo sarebbe tornato nel cuore della grande notte pasquale, immagine della lunga attesa della Chiesa, tema illustrato dalla prima parabola della lettura evangelica. L’amore con cui riusciamo a stare svegli nel nostro cammino terreno ci orienta alla speranza. Assieme all’amore e alla speranza si intreccia la fede, di cui parla la seconda lettura: “la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede”. Modelli di questa fede sono Abramo e Sara.