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venerdì 13 gennaio 2017

LA CHIESA (E LA LITURGIA) VA GOVERNATA




Il vaticanista Sandro Magister, mercoledì 11 gennaio 2017, ha scritto, tra l’altro, nel suo blog Settimo Cielo:

«Diretta dal segretario della congregazione del culto divino, l'arcivescovo inglese Arthur Roche, è stata istituita per volontà di Francesco all'interno del dicastero una commissione il cui obiettivo non è la correzione delle degenerazioni della riforma liturgica postconciliare – cioè quella "riforma della riforma" che è il sogno del cardinale Sarah – ma è proprio il contrario: la demolizione di uno dei muri di resistenza agli eccessi dei liturgisti postconciliari, l'istruzione “Liturgiam authenticam”, emessa nel 2001 che fissa i criteri per la traduzione dei testi liturgici dal latino alle lingue moderne».

Non c’è dubbio che in genere Sandro Magister è ben informato e quindi possiamo dar credito alla notizia. Ma è anche vero che il noto giornalista il più delle volte dimostra di avere il dente avvelenato contro papa Francesco. Nel dare la notizia, qui sopra, parla di una commissione il cui compito sarebbe la “demolizione” dell’Istruzione Liturgiam authenticam. Questa Istruzione che regola la traduzione dei libri liturgici alle diverse lingue parlate è stata pubblicata 16 anni fa e ha preso il posto del documento anteriore che regolava la materia. Sandro Magister dovrebbe sapere che la suddetta Istruzione è stata oggetto di critiche più o meno giustificate (non solo dai liturgisti) e ha creato dei problemi ai traduttori che non sempre riescono ad essere fedeli alla “lettera” del testo latino come vorrebbe l’Istruzione. C’è addirittura qualche episcopato che si è negato a tradurre l’ultima edizione latina del Messale con questa normativa. Insomma, c’è un problema, un malessere che non intendo approfondire qui. In questi casi, il buon governo consiste nell’ascoltare le critiche e vedere se sono giustificate e fino a che punto vi si può venire incontro. In questa commissione non ci vedo quindi nessun pericolo di demolizione. Così come 16 anni fa, quando fu aggiornata la normativa delle traduzioni, non si trattò di una demolizione del documento anteriore. Le notizie possono essere date in tanti modi, ma il buon giornalista dovrebbe informarsi e spiegare il contesto in cui si trova l’evento comunicato.    
M. A.