Comunemente si pensa che il linguaggio verbale sia il più usato nella
comunicazione; in realtà, il ricorso al non verbale è molto più ampio, come
rilevano gli studiosi. Anche nella celebrazione liturgica ritroviamo analoghe
proporzioni. La prima conseguenza che se ne dovrebbe trarre è quella di fare
molta più attenzione al linguaggio non verbale; invece avviene che si
analizzino minuziosamente le forme verbali, mentre non ci si preoccupa del
fatto che gran parte di quello che la liturgia trasmette è veicolato da codici
non verbali, che difficilmente possono essere codificati nelle rubriche e,
anche se in misura molto ridotta, da elementi paralinguistici.
Per la sua narrazione la liturgia fa ricorso a molti codici e linguaggi non
verbali; per averne una idea basta passare in rassegna quanto segue. Codice
personale: le persone e i loro ministeri e servizi. Codice oggettuale:
gli oggetti che usano. Codice cinesico: i movimenti e la postura del
corpo, i gesti, la mimica, lo sguardo. Codice tattile: il contatto
fisico, gli abbracci, le unzioni. Codice ottico: il vedere e il
guardare, la luce e il buio, i colori. Codice olfattivo: gli odori e i
profumi, l’incenso, i fiori. Codice iconico: le immagini, i quadri, le
statue. Codice del vestito e delle insegne: per i vari ministri. Codice
musicale: la musica e il canto. Codice del silenzio: il silenzio
stesso. Codici spaziali: locale o topografico (gli spazi rituali e la
loro organizzazione: i movimenti, le processioni) e prossemico (la vicinanza e
la lontananza tra i soggetti). Codice temporale: lo sviluppo del rito
nel tempo, il ritmo, le pause, il giorno con le sue ore, l’anno con i suoi tempi.
Questa varietà ci fa capire quanto il linguaggio non verbale sia ampio e
complesso e non si limiti solo all’espressione gestuale. Solitamente non si
utilizza mai un solo codice alla volta, ma vi sono interazioni reciproche,
anche se uno può essere prevalente rispetto agli altri.
Fonte: Carmine Autorino, “Il linguaggio verbale e non verbale del Messale
Romano, via per comunicare il mistero celebrato”, in Salvatore Esposito –
Francesco Asti – Carmine Matarazzo – Carmine Autorino, In attesa del “nuovo”
Messale. Come accogliere la terza edizione italiana del Messale Romano, a
cura di Salvatore Esposito (Presentazione del Card. Crescenzio Sepe), ELLEDICI,
Torino 2020, pp. 142-143.