Nella traduzione italiana (1972) del suo importante
saggio La teologia del XII secolo apparso nel 1957, il teologo francese
Marie-Dominique Chenu (1895-1990) riconosceva con rimpianto di “non aver
riservato spazio più largo alla storia delle arti, sia letterarie sia plastiche
perché esse sono, a loro modo, non soltanto delle illustrazioni estetiche ma dei
veri ‘luoghi’ teologici”.
E concludeva: “È penoso costatare che le storie correnti
della teologia non riservano nessuno spazio alle grandi opere letterarie
contemporanee, né alle espressioni figurative, sia pure d’origine biblica”. In
verità, a distanza di decenni, questa sensibilità si è accresciuta, anche per
impulso di alcuni teologi famosi, come lo svizzero Hans Urs von Balthasar
(1905-1988) con la sua grandiosa impresa in più volumi, a partire dal 1961,
intitolata Gloria. Se, invece, vogliamo puntare più esplicitamente e
specificamente sulla figura di Dio, merita una menzione il saggio suggestivo
del 2008 del teologo francese che è anche storico dell’arte, François Boespflug,
Le immagini di Dio. Una storia dell’Eterno nell’arte, tradotto in
italiano nel 2012.
Citato da Gianfranco
Ravasi, Tre.
Divina aritmetica, Bologna
2023, 138-139.