Sal 89 (90): Signore, sei
stato per noi un rifugio di generazione in generazione
Col 3,1-5.9-11: Cercate le cose di
lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio
Lc 12,13-21: Stolto, questa notte
stessa ti sarà richiesta la tua vita
Il breve brano della
prima lettura ci offre una visione profondamente disincantata della vita che ci
lascia un po’ perplessi. Qoèlet descrive un mondo che è vanità: “vanità delle
vanità, tutto è vanità”. Si tratta di un pessimista che vede attorno a se
soltanto il vuoto, il nulla, l’assurdità del vivere e dell’affannarsi
quotidiano. Le cose, la vita, il mondo, tutto ciò che l’uomo ha costruito, è
destinato a passare ad altri o a scomparire. Su questo filone sapienziale si
innesta il brano del vangelo, dove Gesù insegna a valutare e usare i beni
terreni nell’orizzonte della fede in Dio creatore e Signore della vita. La sua
istruzione prende lo spunto dall’intervento di uno della folla che gli dice:
“Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità”. Nella sua risposta,
Gesù non si perde nella “casistica”, ma rimane al suo livello altissimo di
Maestro, che sa scoprire e indicare le ragioni ultime che determinano le
divisioni e i contrasti fra gli uomini e che si riassumono praticamente
nell’egoismo e nella cupidigia. Egli affida la sua risposta alla parabola del
ricco insensato: un uomo abile nel coltivo dei suoi campi, ha raggiunto un buon
raccolto e sogna per sé un futuro roseo. Ma Dio interviene e lo chiama “stolto”
e aggiunge: “questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita”. E conclude il
brano: “Così è di chi accumula tesori per sé, e non si arricchisce presso Dio”.
La parola di Dio che ci
viene rivolta oggi è un invito a riflettere sulla scala dei valori che devono
governare la nostra vita. Anche san Paolo nel brano della seconda lettura si
muove nella stessa linea quando invita a guardare in alto, “dove è Cristo
seduto alla destra di Dio”. Le cose terrene non sono il nostro orizzonte
ultimo. Prendere coscienza della relatività del presente e delle cose, la loro
fondamentale fragilità, la loro inadeguatezza, può avere una grande importanza
ai fini di una retta impostazione della vita orientandola verso i beni
definitivi. Non di soldi, ma di ben altre ricchezze ha bisogno il nostro cuore.