Alberto
nacque a Baviera nel 1206. A 16 anni si recò a Bologna, dove diventerà
domenicano. E’ stato filosofo e teologo, assiduo ricercatore del rapporto tra scienza
e fede. Insegnò in diversi centri della Germania, e infine a Parigi, dove ebbe
come discepolo san Tommaso d’Aquino. Ordinato vescovo di Ratisbona (1260), fu
promotore di pace nella vita civica e sociale, ma dopo due anni diede le
dimissioni e ritornò ai suoi prediletti studi. Morì a Colonia il 15 novembre
del 1280. Sia nel Messale Romano 1962 che nel Messale Romano 2002, è celebrato
nel suo dies natalis.
Colletta del
MR 1962:
Deus, qui beatum Albertum, Pontificem tuum
atque Doctorem, in humana sapientia divinae fidei subicienda magnum effecisti:
da nobis, quaesumus; ita eius magisterii inhaerere vestigiis, ut luce perfecta
fruamur in caelis.
Colletta del
MR 2002:
Deus, qui beatum Albertum episcopum in humana
sapientia cum divina fide componenda magnum effecisti, da nobis, quaesumus, ita
eius magisterii inhaerere doctrinis, ut per scientiarum progressus ad
profundiorem tui cognitionem et amorem perveniamus.
“O Dio, che
hai reso grande il vescovo sant’Alberto nel ricercare l’armonia tra la sapienza
umana e la verità rivelata, fa’ che illuminati dal suo insegnamento, attraverso
il progresso scientifico possiamo crescere nella tua conoscenza e nel tuo
amore”
Notiamo
che nella colletta del MR 2002 si invoca Dio che ha reso grande sant’Alberto
nel ricercare l’armonia tra la sapienza umana e la verità rivelata (…humana sapientia cum divina fide
componenda…). Invece, il testo del MR 1962 invoca Dio che ha reso
grande sant’Alberto nel “sottomettere” la sapienza umana alla verità rivelata
(…humana sapientia divinae
fidei subicienda…). E’
evidente l’influsso che ha avuto il Vaticano II nella riforma del testo: la
Costituzione Gaudium et Spes
riconosce “la legittima autonomia della cultura e specialmente delle scienze”
(n. 59); non si tratta quindi di contrapporre o di sottomettere, ma di armonizzare