Nel
post di qualche giorno fa, dal titolo “La Civiltà Cattolica scende in campo”,
ci sono stati diversi interventi che hanno ripristinato le note critiche alla
riforma liturgica, citando in modo particolare il libro che ha fatto conoscere
al grande pubblico la posizione critica del Card. Antonelli all’operato del
“Consilium”.
Noto
che oltre ad Antonelli, la cui rivalità con Bugnini e di questi con Antonelli è
nota, ci sono altri autorevoli testimoni del lavoro del Consilium come il
grande studioso dell’antichità cristiana Bernard Botte. Nel suo libro (Il Movimento liturgico. Testimonianza e
ricordi, Effatà Editrice 2009 [edizione originale in francese del 1973],
cap. 14 “Il Consilium”) valuta diversamente sia Bugnini che l’operato del
Consilium. Così, ad esempio, a p. 182 scrive: “… è importante sapere come si è
fatta la riforma liturgica. Essa ha suscitato molte discussioni che sono
degenerate a volte in querelles di
fronti contrapposti. A tal proposito ho letto recentemente in un settimanale
parigino l’opinione di un domenicano molto conosciuto. Secondo lui, la nuova
liturgia è l’opera di alcuni uomini di sinistra senza cultura e senza alcuna
conoscenza della tradizione. Con veemenza mi sento di contraddire questo buon
Padre: i consultori che ho incontrato per la maggior parte mi hanno dato
l’impressione di essere persone colte e, in ogni caso, di conoscere molto bene
la tradizione liturgica […] Pressoché tutti erano convinti che una riforma
fosse necessaria, ma non sempre si trovavano d’accordo sui modi. Discutevamo
seriamente per trovare una soluzione e non di rado avveniva che si raggiungesse
alla fine un’unanimità quasi totale. Se la riforma non è un capolavoro, bisogna
almeno riconoscere che essa è il risultato di un lavoro onesto e coscienzioso…”
Secondo
mi risulta, la documentazione che riguarda i lavori del “Consilium” è ancora
segretata. Speriamo che quando sia possibile consultare questa documentazione,
si possa valutare con più oggettività l’operato del suddetto “Consilium”.
M.
A.