Andrea Grillo – Donata Horak, Le
istituzioni ecclesiali alla prova del genere. Liturgia, sacramenti e diritto (Exousia),
San Paolo, Cinisello Balsamo 2109. 221 pp. (€ 22,00).
La recezione del dono di grazia
(iniziazione), la cura della crisi (guarigione) e la vocazione al servizio
(ordine e matrimonio) possono essere narrate e celebrate in modo più pieno e
profondo quando l’attenzione all’uguaglianza e la valorizzazione della
differenza non assumono le forme della generica riduzione al modello maschile.
Si è potuto osservare che nei tre diversi ambiti le dinamiche si sono
sviluppate in modo assai differenziato e che soprattutto dove la società
percepiva l’esposizione maggiore (ossia nei sacramenti in cui è in gioco la salvezza
altrui), il controllo culturale e sociale si è imposto con maggiore forza, imponendo
modelli, ruoli e funzioni rigorosamente distinte, con una privatizzazione del
femminile che ha inciso sul modo di annunciare la salvezza nel matrimonio e nel
ministero della Chiesa. Ci sembra che debba essere capovolto il luogo comune
che si è imposto anche dopo il concilio Vaticano II, per cui sarebbe la
rivendicazione di una prospettiva di genere a introdurre un’alterazione
antropologica e sociologica della tradizione ecclesiale. È vero il contrario:
la pretesa di non ascoltare i segni dei tempi e di perpetuare i modelli, le
relazioni ecclesiali e i rapporti di forza così come si sono imposti nel
passato costituisce una resistenza al vangelo e a quello che lo Spirito sta
dicendo alla Chiesa. Sotto questo punto di vista, una prospettiva di genere può
restituire alla Parola e al Sacramento la loro autorità più autentica.
(Dalle Conclusioni del volume,
pp. 197-198)