Sir 24,1-2.3-4; Sal 247; Ef
1,3-6.15-18; Gv 1,1-18
In questa domenica non
celebriamo nessuna festa particolare; viene riproposto alla nostra attenzione
ancora il mistero del Natale.
Il tema ricorrente nelle
letture bibliche d’oggi è quello della Sapienza: essa è elogiata nel brano
della prima lettura, dove esprime il concreto agire di Dio nella storia della
salvezza del Popolo eletto che ha raggiunto il suo massimo culmine nel Verbo -
Sapienza di Dio fatto carne, di cui parla il vangelo d’oggi, e continua in
tutti i credenti nel Signore Gesù attraverso il dono dello Spirito “di sapienza
e di rivelazione”, di cui parla la seconda lettura. Nel suo misterioso disegno
Dio ha rivelato se stesso attraverso la storia dell’antico popolo d’Israele ed
infine ha piantato stabilmente la sua tenda in mezzo a noi per mezzo del Verbo
fatto carne, la Sapienza di Dio fatta persona umana. A partire dal Natale,
“abita” definitivamente in noi Cristo, “Sapienza” che ci rivela il Padre e dona
la “benedizione” dello Spirito. In Cristo ci viene rivelato non solo il mistero
di Dio ma anche il mistero dell’uomo.
Ci interessa veramente
conoscere chi è Dio? Per noi cristiani, Dio non è un principio cosmico anonimo,
un’entità astratta, ma è entrato nel nostro orizzonte storico in modo concreto
nella figura di Gesù. Conoscere Dio vuol dire riconoscerlo come colui che invia
il Figlio, Gesù il Cristo; vuol dire accettarlo come colui che si dona a noi
mediante il Figlio; vuol dire, infine, scoprire Dio come Padre dell’Unigenito e
come nostro Padre. In definitiva, è la coscienza filiale di Gesù che
costituisce la norma della fede cristiana in Dio, nel Padre. Perciò il nostro
rapporto con Dio è principalmente con il Padre di Gesù Cristo. San Giovanni
dice: “Sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l’intelligenza per
conoscere il vero Dio” (1Gv 5,10 - Primi vespri, lettura breve). L’evento del
Natale ci permette di comprendere il mistero di Dio attraverso i tratti umani
di Gesù. Egli è l’immagine visibile e il volto umano di Dio Padre.
Chi è l’uomo? L’uomo moderno è
spesso disorientato: non sa bene chi sia e dove vada. Di qui la sua angoscia,
la sua insicurezza, o le false sicurezze a cui si affida. Alla luce della fede,
sappiamo che la nostra esistenza non è un vagare senza meta. In Cristo, nel suo
modo di vivere, nei principi che hanno regolato la sua esistenza, possiamo
cogliere non solo chi è Dio per noi ma anche che cosa siamo noi per Dio. Il
nostro vuoto esistenziale può essere riempito solo da Cristo, Sapienza di Dio.
Gesù è “la via, la verità e la vita” (Gv 14,6).