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domenica 30 gennaio 2022

“MISTERO DELLA FEDE” O “SACRAMENTO DELLA FEDE”?

 



 

Nel Missale Romanum di Pio V le parole sul calice sono le seguenti: “Hic est enim Calix Sanguinis mei, novi et aeterni testamenti: mysterium fidei: qui pro vobis et pro multis effundetur in remissionem peccatorum”. Come riconosce J.A. Jungmann, nella sua classica opera Missarum sollemnia, sul significato dell’espressione “mysterium fidei” si è ben lungi dal trovarsi d’accordo. Secondo lo storico M. Righetti, si tratta di una interpolazione tardiva d’origine romana (altri la credono d’origine gallicana), inserita probabilmente per affermare la realtà della transustanziazione in forza delle parole consacratorie. Questi due grandi studiosi, dopo il Vaticano II, formavano parte del Coetus X, incaricato di riformare l’Ordo Missae, che decise di collocare “mysterium fidei” (“mistero della fede” nel Messale italiano) dopo le parole consacratorie in forma di acclamazione pronunciata dal celebrante, cui risponde l’assemblea. V. Raffa la chiama giustamente “acclamazione pasquale” perché si riferisce al mistero pasquale nella sua globalità: la morte, la risurrezione di Cristo e la sua ultima venuta nella gloria. Di questo mistero l’eucaristia è il memoriale attualizzante. Nel Misal español, la traduzione di “Mysterium fidei” è: “Este es el Sacramento de nuestra fe”.

 

Un altro caso simile lo troviamo nella preghiera dopo la comunione della messa del giorno nella solennità dell’Epifania del Signore, in cui l’espressione “mysterium, cuius nos participes esse voluisti” è tradotta dal Messale italiano: “il mistero di cui ci hai fatto partecipi”, mentre invece il Misal español traduce: “la eficacia de este sacramento”. Nei due casi la traduzione spagnola, adoperando il termine “sacramento” fa riferimento immediato ed esclusivo all’eucaristia, mentre la versione italiana, adoperando il termine “mistero” del testo latino, fa riferimento alla globalità del mistero della salvezza attualizzato nel memoriale

 

Infatti, nel Nuovo Testamento, in particolare in san Paolo, il mistero di Dio (Col 2,2) o di Cristo (Ef 3,4; Col 4,3), nascosto da secoli in Dio (Ef 3,9; Col 1,26), ma rivelato agli apostoli e ai profeti (Ef 3,5), è l’annuncio della salvezza universale (Ef 3,4-12; Col 1.24-29) per giudei e pagani (Gal 3,28; Ef 2,11-18). In altre parole, il mistero è il disegno nascosto di Dio, manifestato mediante la rivelazione e destinato ad essere attuato.