At 10,34a.37-43:
Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo
la risurrezione dai morti
Sal 117 (118): Questo
è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo
Col
3,1-4 (oppure: 1Cor 5,6b-8): Se siete
risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo (Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato)
Lc
24,1-12: Non è qui, è risorto!
Illustro
brevemente il contenuto della seconda lettura (Col 3,1-4). Il mistero che
celebriamo viene visto in stretto rapporto con la vita cristiana. Paolo nella
Lettera ai Colossesi sviluppa il tema della centralità di Cristo nella vita del
cristiano: la vita del cristiano è una vita in Cristo. In questo contesto
acquista senso il breve brano odierno. Se il cristiano è risorto in Cristo, non
può che condurre una vita da risorto, interessandosi cioè delle “cose di lassù”
(v.2). Le “cose di lassù” è Cristo stesso “seduto alla destra di Dio” (v.1),
cioè il Risorto costituito in potere rappresenta “le cose di lassù”: non un
mondo evanescente, astratto, fantastico ma illusorio, un mondo quindi fuori
della storia, ma una persona storica, la cui vicenda di morte e risurrezione
diventa norma di comportamento, profezia, tipo di ogni vita impegnata per i
valori del regno di Dio. L’Apostolo pone quindi alla base dell’etica cristiana
non una filosofia, ma un concreto evento di salvezza con cui confrontarsi,
anzi, una persona: la persona di Cristo. Cercare le “cose di lassù” significa
spogliarsi dell’uomo vecchio con le sue azioni e rivestirsi dell’uomo nuovo.
Sentimenti, ovvero “valori” pasquali che presiedono a questa novità di vita,
sono: misericordia, bontà, umiltà, mansuetudine, pazienza, perdono, soprattutto
carità, pace e fedeltà alla Parola di Cristo (cf. Col 3,5-17). Ecco qui un
programma di vita cristiana pasquale.