“L’anno
liturgico sia riveduto in modo che, conservati o restaurati gli usi e gli
ordinamenti tradizionali dei tempi sacri secondo le condizioni di oggi, venga
mantenuto il loro carattere originale, per alimentare debitamente la pietà dei
fedeli nella celebrazione dei misteri della redenzione cristiana, ma
soprattutto nella celebrazione del mistero pasquale”. Così avevano deciso i
padri conciliari nella Costituzione Sacrosanctum
Concilium 107.
La
riforma dell’anno liturgico fu affidata al Coetus
del Consilium n. 1 (De Calendario) (1) che, oltre al cap. V
della SC, si avvalse della “Memoria sulla riforma liturgica” preparata dalla
Commissione istituita da Pio XII nel 1948, che aveva dedicato la parte più
rilevante del suo lavoro al Calendario (2) e del Supplemento III alla stessa
Memoria (3).
Il Coetus 1 lavorò in stretto collegamento
con il Coetus 17 sui riti
particolari, e dal gennaio 1965 al dicembre del 1967 elaborò ben 17 schemi.
Il
18 aprile del 1967 lo schema XIII fu presentato a papa Paolo VI il quale, fatte
le sue osservazioni, volle che fosse sottoposto all’esame delle Congregazioni
dei Riti e per la Dottrina della fede, che, particolarmente quest’ultima, lo
esaminarono dettagliatamente. Le loro osservazioni furono esaminate e discusse
in una commissione mista. Il Papa ne accettò le conclusioni e con il Motu
proprio Mysterii Paschalis del 14
febbraio 1969, festa dei santi Cirillo e Metodio e XI centenario della morte di
san Cirillo, promulgò le Norme Generali
sull’anno liturgico e unitamente il Calendario
Romano generale, che furono resi pubblici però il 9 maggio dello stesso
anno, con un commento dello stesso Consilium,
che non ha però carattere ufficiale (4).
Noto
i diversi passaggi del lavoro (ben 17 schemi e più di tre anni di lavoro), la
continuità con la riforma avviata da Pio XII, la supervisione delle
Congregazioni Romane dei Riti e della Dottrina della fede, il personale
coinvolgimento di Paolo VI.
(1)
Esso era composto da A. Bugnini (Segretario del Consilium), A. Dirks (segretario), R. Van Doren, J. Wagner, A. G.
Martimort, P. Jounel (nominato relatore nel 1967), A. Amore, H. Schmidt. Lo
studio del Proprio del tempo fu affidato a P. Jounel e quello del Proprio dei
santi ad Agostino Amore (cf. A. Bugnini, La
Riforma liturgica (1948-1975), CLV – Edizioni Liturgiche, Roma 1983, p.
302).
(2) Memoria sulla riforma liturgica, in C.
Braga, La riforma liturgica di Pio XII.
Documenti (BEL 128), CLV- Edizioni Liturgiche, Roma 2003, pp. 5-169.
(3) Supplemento III. Materiale storico,
agiografico, liturgico per la riforma del Calendario (C. Braga, ibid., pp. 447-647).
(4)
A. Bugnini, La Riforma liturgica, pp.
306-311.