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sabato 12 marzo 2016

DOMENICA V DI QUARESIMA (C) – 13 Marzo 2016


Is 43,16-21: Dio sa ripetere l’esodo e rinnovare i miracoli di quel tempo

Sal 125 (126): Grandi cose ha fatto il Signore per noi

Fil 3,8-14: Anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù

Gv 8,1-11: Chi di voi è senza peccato getti per primo la pietra contro di lei

 
Dio è grande e fedele, ma ogni gioia passa attraverso la faticosa purificazione del cuore. Come il Signore ha un tempo liberato il suo popolo dalla schiavitù, così egli offre oggi a noi la libertà dalla schiavitù di noi stessi, dei nostri peccati.
Filo conduttore dei vari testi odierni potrebbe essere il tema dell’ “esodo”. Una delle costanti nelle pagine dell’Antico Testamento, che si espande nel messaggio cristiano del Nuovo Testamento, è quella della liberazione dalla schiavitù personale, interiore, sociale e politica.
Isaia evoca l’evento dell’esodo, come incentivo che apre il cuore d’Israele al futuro in cui Dio si ripromette di intervenire con nuovi prodigi in favore del suo popolo. San Paolo dice di voler dimenticare il passato e di essere proteso verso il futuro; si tratta quindi anche qui di un esodo, sia pure a livello personale.
Il Vangelo ci invita a guardare le cose dei nostri simili con occhi di misericordia. Là dove c’è una persona piegata in due sotto il peso delle colpe, là ci deve essere il dono della liberazione e della vita nuova. Dopo il dono del perdono all’adultera, Gesù aggiunge: “Va’ e d’ora in poi non peccare più”, parole che rivelano il senso dell’intero racconto che, possiamo dire, viene interpretato come un esodo morale di conversione.