“La chiesa crede fermamente, confessa e
annuncia che nessuno di quelli che sono fuori della chiesa cattolica, ma anche
i giudei o gli eretici e gli scismatici, potranno raggiungere la vita eterna,
ma andranno nel fuoco eterno, ‘preparato per il diavolo e per i suoi angeli’
(Mt 25,41), se prima della morte non saranno stati ad essa riuniti…” (Concilio
di Firenze, Bolla “Cantate Domino”, 4
febbraio 1442).
“Dio, come Salvatore vuole che tutti gli uomini
si salvino (cf. 1Tm 2,4). Infatti, quelli che senza colpa ignorano il Vangelo
di Cristo e la sua Chiesa ma che tuttavia cercano sinceramente Dio e coll’aiuto
della grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di lui, conosciuta
attraverso il dettame della coscienza, possono conseguire la salvezza eterna” (Concilio
Vaticano II, Costituzione Lumen Gentium
16 – 21.11.1964).
Una perla, tra molte altre, di salutare
discontinuità del Vaticano II. Noto che la Chiesa del secolo XV pregava in coerenza con la
dottrina espressa nel concilio fiorentino. Invece la Chiesa del secolo XX/XXI
prega in coerenza con la dottrina espressa nel concilio Vaticano II.