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domenica 31 dicembre 2017

NELLA RIFORMA LITURGICA, L’ULTIMA ISTANZA NON È STATA LA PAROLA DEI PERITI






Benedetto XVI ha scritto la prefazione al volume che esce oggi in Germania per celebrare i 70 anni del cardinale Gerhard Ludwig Müller, exprefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il papa emerito, a un certo punto, afferma :

“Nei tempi confusi, nei quali stiamo vivendo, l’insieme di competenza teologica scientifica e saggezza di colui che deve prendere la decisione finale mi sembra molto importante. Penso per esempio che nella Riforma liturgica le cose sarebbero andate a finire diversamente se la parola dei periti non fosse stata l’ultima istanza, ma se, oltre a questo, avesse giudicato una saggezza in grado di riconoscere i limiti dell’approccio di un ‘semplice’ studioso” (clicca qui).

Non c’è dubbio che l’osservazione critica dii Benedetto XVI riguarda anzitutto la riforma della Messa e, in particolare l’Ordinario della Messa. Certamente, il papa emerito non entra nei dettagli; si tratta solo di un esempio che egli cita in un contesto più generale. Mi permetto però, con rispetto alla venerata figura di Benedetto XVI e per evitare che i soliti detrattori della riforma liturgica rialzino la testa, di ricordare che nella suddetta riforma l’ultima istanza non è stata la parola dei periti, ma l’intervento del saggio Beato Paolo VI.

Il testo dell’Ordo Missae, nell’ultima tappa della sua redazione fu presentato a Paolo VI, il quale dopo aver letto e riletto le pagine dello schema, su 104 numeri, 34 furono da lui postillati e rimandati agli esperti con la preghiera di tenerne conto. Quando, poi, alcuni mesi dopo, ricevette il nuovo testo elaborato dagli esperti,  papa Montini lo approvò con un autografo che dice: “Mercoledì 6 novembre 1968 – ore 19-20.30. Abbiamo letto nuovamente, col Rev. P. Annibale Bugnini, il nuovo ‘Ordo Missae’ compilato dal ‘Consilium ad exsequendam Constitutionem de Sacra Liturgia’, in seguito alle osservazioni fatte da noi, dalla Curia Romana, dalla S. Congregazione dei Riti, dai partecipanti alla XI sessione plenaria del ‘Consilium' stesso, e da altri ecclesiastici e fedeli; e dopo attenta considerazione delle varie modifiche proposte, di cui molte sono state accettate, abbiamo dato al nuovo ‘Ordo Missae’ la nostra approvazione, in Domino. Paulus PP. VI” (il testo si trova in Annibale Bugnini, La riforma liturgica. Nuova edizione, C.L.V. 1997, p. 380).