Adriana
Valerio, docente di storia del cristianesimo e delle chiese all’Università
Federico II di Napoli, ci offre in poche pagine una bella sintesi di Maria di Nazaret. Storia, tradizioni, dogmi
(Farsi un’Idea 262), il Mulino 2017, pp. 118 (€ 11,00). Offro qui la Premessa (Il “caso Maria”) all’opera.
Scrivere
di Maria, la madre di Gesù di Nazaret, è impresa quanto mai ardua; i dati
storici che la riguardano, infatti, si intrecciano con l’elaborazione teologica
delle comunità cristiane delle origini, le formulazioni dottrinali dei primi
secoli, la vita liturgica delle Chiese strutturate, le apparizioni mistiche e
la devozione popolare che hanno portato a riconoscere in lei la donna
privilegiata e unica: vergine, Madre di Dio, immacolata, assunta in cielo.
Più
che una conoscenza derivata dagli elementi presenti nel Nuovo Testamento, la
persona comune ha un’immagine di Maria che proviene dalle definizioni
dogmatiche che a volte ne hanno offuscato la concreta umanità. Le formule dottrinali,
infatti, si sono imposte a tal punto nella vita dei fedeli e nell’immaginario
simbolico della cristianità da mettere in ombra gli esili fili della sua figura
storica che si è caricata nel tempo di significati che la trascendono toccando
in profondità il sentimento religioso delle persone che a lei si sono affidate
e si affidano. Per questo, tra i piani della storia e quelli della fede, non è
facile stabilire una netta separazione dal momento che le stesse fonti a nostra
disposizione si collocano nell’ambito della riflessione teologica e dell’esperienza
di fede.
Per
avvicinarsi alla madre di Gesù è allora importante considerare questa complessa
galassia di fonti, tradizioni e sentimenti che ne hanno costruito un’identità a
suo modo fluida e variopinta: un
volto – il suo – fatto da tanti volti quante sono le Madonne disseminate nei
differenti contesti culturali e geografici toccati dal cristianesimo.
Non
è mancato chi, negli ultimi anni, ha attaccato frontalmente il culto della
Vergine mettendo in discussione la legittimità e certe modalità della sua
stessa venerazione, ritenendo che non poche volte, Maria abbia assunto la
funzione quasi di una dea accanto a Dio Trinità e che i privilegi a le attribuiti
(verginità perpetua, esenzione della colpa delle origini, incorruzione del
corpo e assunzione in cielo) rimandino ad una visione del mondo miracolistica e
pre-moderna poco compatibile con i paradigmi scientifici della nostra epoca.
Come
affrontare allora il “caso Maria”? Abbiamo cercato di tenere presenti i tanti
aspetti che la riguardano: i racconti della prima letteratura cristiana
canonica e apocrifa; la fede popolare che ha sostenuto il suo culto trovando
espressione non solo in atti di devozione ma anche in opere letterarie e
artistiche; le riflessioni teologiche sulla sua persona; l’evoluzione dogmatica;
infine, i nuovi scenari interpretativi che si sono aperti dopo il Concilio
Vaticano II e che si sono oggi arricchiti grazie all’apporto delle scienze
umane e teologiche: antropologia, psicologia, semiotica, esegesi biblica,
teologia femminista ecc. Alcuni riferimenti, anche se brevi, alla presenza di
Maria nel culto ortodosso, nel mondo protestante e nella religione islamica
sottolineano l’importanza di questa figura che travalica la tradizione
cattolica.