Gn 15,5-12.17-18: Dio
conclude un’alleanza con Abram, il credente
Sal 26 (27): Il
Signore è mia luce e mia salvezza
Fil 3,17-4,1: Cristo
ci trasfigurerà secondo il modello del suo corpo glorioso
Lc 9,28b-36: Cristo
si trasfigura e apre per un attimo il mistero della sua gloria
Vale
la pena fidarsi di Dio perché egli è fedele alle sue promesse. Questo messaggio
riprende e sviluppa uno degli aspetti del messaggio della domenica scorsa
invitandoci ad una fede che si apre alla speranza. La certezza di “contemplare
la bontà del Signore nella terra dei viventi” (salmo responsoriale), ci deve
dare la forza della speranza anche nei momenti della sofferenza e della prova.
Il
vangelo riporta il brano della trasfigurazione. Gesù offre ai tre discepoli
prediletti una visione anticipata della sua gloria di risorto, che culmina
nella testimonianza del Padre che rivela l’identità profonda di Gesù: “Questi è
il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo”. E’ da sottolineare l’invito all’ascolto,
ripreso dalla colletta del giorno. Come ricorda il prefazio, poco prima
dell’evento della trasfigurazione, Gesù fa il primo annuncio della sua passione
e morte e, in seguito, indica le condizioni per seguirlo: “Se qualcuno vuol
venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”
(Lc 9,23).
La
celebrazione eucaristica è prefigurazione e anticipazione del banchetto eterno
nel quale contempleremo il volto glorioso del Cristo, quel volto trasfigurato
di cui i discepoli Pietro, Giovanni e Giacomo ebbero sul monte Tabor un saggio
transitorio.