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domenica 23 giugno 2024

I NOMI DEL SACRAMENTO DELLA PENITENZA

 


 

 

La crisi del sacramento della penitenza, si riflette anche nella mancanza di accordo in teologia sul nome con cui designare il quarto sacramento, a tal punto che alcuni autori lo chiamano semplicemente in questo modo: il quarto sacramento. I nomi che ha ricevuto il nostro sacramento sono diversi e sono da considerarsi tutti complementari tra loro. Nella mentalità attuale, la parola penitenza esprime, di fatto, solo lo sforzo penoso dell’uomo che è invitato a cambiare strada, orientamento... Questo senso restrittivo attribuito alla penitenza la colloca in un contesto poco gioioso! In ogni modo, è il termine preferito dal Concilio di Trento, dai documenti del Vaticano II e dallo stesso Rito della penitenza del 1973 (= RP). La parola conversione (traduzione della metanoia neotestamentaria), in sé stessa, esprime bene la realtà fondamentale della svolta radicale che si deve operare nel peccatore che si avvicina al sacramento, ma forse non esplicita abbastanza che questa svolta si attua nel tempo. Alcuni parlano del sacramento del perdono; così, ad esempio, anche il Catechismo della Chiesa Cattolica usa quest’espressione (CCC, n. 1446). Si noti però che il perdono si trova allo sbocco di un cammino di conversione. La parola confessione, che è stata la denominazione più diffusa negli ultimi secoli ed è ancora largamente adoperata (confessarsi, confessionale, confessore), mette in primo piano solo una parte dell’azione del penitente e può favorire una visione del sacramento come semplice scarico psicologico. Oggi alcuni autori preferiscono l’espressione sacramento della riconciliazione. È una parola che non compare nei vangeli, la troviamo invece in san Paolo, il quale afferma, tra l’altro, che è stato Dio “a riconciliare a sé il mondo in Cristo” (2Cor 5,19). Quindi con questo termine si sottolinea in modo particolare l’azione di Dio in noi. Inoltre, il vocabolo viene considerato adatto ad esprimere l’effetto a cui tende il sacramento: una ripresa di rapporti (ri - conciliazione), la pace ritrovata con Dio, con gli altri, con sé stesso. Ne fa uso abbondante sia il RP che il CCC.