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domenica 15 dicembre 2019

“HOC FACITE” “HOC EST”




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Hoc facite: indica la consegna della sequenza rituale, dalla cui ripetizione deriva la possibilità di rileggere storicamente e attualmente la comunione con il Signore.

Hoc est: il pane, all’interno di questo processo di scambio, di dono e di abbandono, si rivela corpo; il calice del vino, in questo stesso processo rituale, si rivela calice del sangue della alleanza.

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I testi della tradizione neotestamentaria permettono di riconoscere, se letti senza pregiudizi, una più corretta correlazione tra l’hoc est e l’hoc facite.

Il rito eucaristico non consiste nel «dire “Questo è”» - questa è infatti la spiegazione del rito, non il rito -, ma consiste nel fare la memoria-imitazione di tutta la sequenza di azioni, che si deve descrivere come comunione col corpo nel pane e col sangue nel vino. Non la sostanza, ma la circostanza è decisiva. Non l’essere, ma il divenire è il tema. È il “fare questo” che permette di dire “questo è”, non viceversa.


Andrea Grillo, Eucaristia. Azione rituale. Forme storiche. Essenza sistematica (Nuovo Corso di Teologia Sistematica 8), Queriniana, Brescia 2019, p. 327.