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martedì 30 marzo 2021

QUALE CRITERIO PER MOLTIPLICARE LE MESSE?

 



 

La lettera del card. Sarah, in cui il porporato promuove la messe “individuali” nella Basilica di san Pietro, ha provocato una serie di reazioni.

 

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2021/03/29/esclusivo-il-cardinale-sarah-chiede-al-papa-di-ritirare-il-divieto-delle-messe-%E2%80%9Cindividuali%E2%80%9D-in-san-pietro/

 

 

Qui mi limito a fare una brevissima e semplice riflessione. Nell’Esortazione Apostolica Sacramentum caritatis, Benedetto XVI ricorda che ogni Celebrazione eucaristica ha un “valore oggettivamente infinito”, e aggiunge che “se vissuta con attenzione e fede, è formativa nel senso più profondo del termine, in quanto promuove la conformazione a Cristo e rinsalda il sacerdote nella sua vocazione” (n. 80). Ecco quindi che il valore infinito della Messa produce frutto nella misura in cui i celebranti/partecipanti la vivono “con attenzione e fede”. Mi domando: se al posto delle celebrazioni individuali dei singoli sacerdoti, questi stessi sacerdoti concelebrano in una atmosfera rituale più ricca e comunitaria, non ne possono ricavare un maggior frutto spirituale? Moltiplicare le Messe da per sé non produce automaticamente una maggior “conformazione a Cristo”. Non per nulla la Chiesa “limita” le Messe che ogni singolo sacerdote può celebrare ogni giorno.