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domenica 12 febbraio 2023

LA DERIVA CLERICALE DELLA MESSA CRISMALE

 



 

Il 16 ottobre dell’anno scorso ho presentato in questo blog l’opera del Prof. Giovanni Zaccaria sulla Messa crismale (Sacerdoti, re, profeti e martiri. Teologia della Messa crismale). L’autore, dopo aver parlato a pp. 146-148 della “deriva clericale” che rappresenta l’introduzione nella Messa crismale del rinnovo delle promesse sacerdotali e di un nuovo prefazio, a p. 151 propone quanto segue:

“Allo stato attuale delle cose ci troviamo di fronte ad un’introduzione che risente di una lettura riduzionistica della celebrazione e che non tiene conto del senso del Giovedì santo di cui abbiamo detto più sopra. Tale introduzione dovrebbe essere rivista in modo di prendere in considerazione il sacerdozio ministeriale nel contesto più ampio dell’unzione di Cristo: potrebbe segnalare il fatto che tutti i battezzati rinnovano le loro promesse battesimali nella Veglia pasquale, mentre alcuni – i fedeli ordinati – rinnovano anche le promesse fatte il giorno della loro ordinazione, e lo fanno nel contesto di questa celebrazione.

Inoltre, potrebbe essere importante dotare questa Messa di una orazione universale significativa. Si tratta di un segmento rituale rilevante per l’esercizio del sacerdozio regale: in esso si manifesta la risposta orante dell’assemblea storica alla parola di Dio che è stata proclamata. Ciononostante, l’attuale sistemazione non prevede una vera e propria preghiera universale; ci si “accontenta” di una serie di intenzioni intorno al rinnovo delle promesse sacerdotali. Riteniamo invece che una chiarificazione di tutto il segmento rituale del rinnovo delle promesse sacerdotali e della preghiera universale gioverebbe ad una migliore comprensione del senso della celebrazione e del ruolo centrale di ogni fedele per la vita della Chiesa”.