Translate

domenica 18 febbraio 2024

LA CHIESA HA BISOGNO DI SACERDOTI?

 



 

Martin Ebner, La Chiesa ha bisogno di sacerdoti? (Giornale di Teologia 454), Prefazione all’edizione italiana di Flavio Dalla Vecchia, Queriniana, Brescia 2023. 124 pp. (€ 15,00).

 

Riproduco in seguito le due prime pagine (5-6) della lunga prefazione (pp. 5-20).

 

È noto che fin dai primi secoli è invalso nelle chiese l’utilizzo di un vocabolario sacerdotale per designare il ministero dei vescovi e dei presbiteri nel senso ben riassunto da Lumen Gentium 28, mentre uno sguardo al Nuovo Testamento prospetta una situazione assai diversa: in esso la terminologia sacerdotale non è applicata ai ministeri ecclesiali, ed è riservata invece al solo Gesù Cristo (così la Lettera agli Ebrei) e al sacerdozio del popolo di Dio (1Pt 2,5.9; Ap 1,6; 5,10; 20,6). In effetti il vocabolo ερεύς occorre 31 volte nel Nuovo Testamento, per designare anzitutto i sacerdoti ebrei (Mt 8,4; 12,4.5; Mc 1,44; 2,26; Lc 1,5; 5,14; 6,4; 10,31; 17,14; Gv 1,19; At 4,1; 6,7) e in un caso il sacerdote del culto pagano (At 14,13); è inoltre applicato a Cristo (Eb 5,6; 7,1.3.11.14.15.17.20.21.23; 8,4; 9,6; 10,11.21) e al popolo di Dio (Ap 1,6; 5,10; 20,6); risalta infine la totale assenza del vocabolo nell’epistolario paolino, che pure dedica ampio spazio all’apostolato e ad altre funzioni esercitate nella chiesa. Si spiega in tal modo perché i Riformatori, appellandosi all’autorità della sola Scriptura, abbiano avanzato riserve e contestato la tradizione ecclesiale che attribuiva al ministero cristiano qualità sacerdotali. In dialogo con quanto Ebner propone in questa breve disanima non mi propongo di contestare una tradizione, ma di illustrare le tendenze in atto nei primi tempi della chiesa, per rendere ragione dei silenzi del Nuovo Testamento.

.....