Corrado Maggioni, Tutte le
generazioni ti chiamano Beata. Due millenni di liturgia e pietà popolare (Sapientia
ineffabilis 43), IF Press srl, Roma 2025. 380 pp. (€ 25,00).
Maria è parte del mistero di
Cristo. Lo hanno compreso le prime comunità cristiane e l’hanno celebrata,
chiamandola beata! La beatitudine della Madre del Signore sta tutta nell’aver
creduto, divenendo matrice di salvezza per ogni generazione. La sua memoria ha
infatti permeato le tradizioni oranti di Oriente e Occidente, come si descrive
nei nove capitoli di questo libro.
I primi secoli testimoniano le
fonti della pietà mariana (Capitolo I), approfondita in epoca patristica come
attestato dall’omiletica mariana orientale dei secoli IV-V (Capitolo II) e
dalla portata mariana del Natale in Occidente nella tarda antichità e primo
Medioevo (Capitolo III). Sono poi le feste in onore di Maria a maturare, nei
secoli V-VIII, la venerazione per la Madre di Dio nelle Chiese orientali e
occidentali (Capitolo IV). La pietà liturgico-mariana si arricchisce nei secoli
VIII-XI (Capitolo V), mentre nei secoli XII-XV sorgono in Occidente altre feste
mariane e fiorisce rigogliosa la pietà mariana non liturgica (Capitolo VI). Il
percorso continua con le feste mariane dei libri liturgici tridentini e gli
sviluppi del Calendario romano nei secoli XVI-XX, senza dimenticare pie
pratiche e devozioni (Capitolo VII). Il rinnovamento del Concilio Vaticano II
ha riguardato anche la memoria di Maria nell’anno liturgico e nell’odierno
Calendario romano, come le particolarità mariane delle altre liturgie occidentali,
l’ambrosiana e l’ispano mozarabica (Capitolo VIII). Anche la pietà popolare
mariana, ereditata da secoli, è chiamata al rinnovamento alla luce della
liturgia, con la quale deve armonizzarsi (Capitolo IX).
(Quarta di copertina)